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Roberto Bianco, ICAM: «La tecnologia è solo il mezzo per realizzare la vera innovazione»

di Cinzia Ficco
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È nata a Putignano, una cittadina del Barese, nel corso degli anni ha cambiato pelle e oggi è una delle realtà imprenditoriali più innovative a livello internazionale. Parliamo di ICAM, un’azienda tecnologica specializzata nel progettare e produrre innovative soluzioni automatiche per custodire, distribuire e vendere i materiali, le merci, in modo rapido, efficiente, sostenibile e sicuro, interconnettendo gli attori della Supply Chain h 24/7.

La sua mission è costruire lo spazio per la mobilità dei materiali e delle merci nella città intelligente. Il suo presidente e amministratore delegato è Roberto Bianco, classe ’66, con una laurea in Economia e Commercio presso l’Università degli studi di Bari, un Master in Business Administration (MBA) al MIP, la Business School internazionale del Politecnico di Milano, titolare di alcuni brevetti internazionali, in ambito meccatronico, autore di innovative soluzioni per le Smart City, e fondatore di Smarfi, una soluzione Fintech per il cash management delle PMI.

ICAM è una realtà nata negli anni Cinquanta: dove vorrebbe arrivare e qual è lo spirito che la anima?

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Per risolvere le nuove sfide intralogistiche e di logistica urbana nella città intelligente, in ICAM siamo mossi da una visione. Che è aiutare aziende, organizzazioni, merchant e operatori logistici a rendere sempre disponibili i materiali e le merci, quando e dove servono, in sicurezza, nelle giuste quantità e condizioni, al prezzo più basso, nel rispetto dell’ambiente. Per farlo, è indispensabile offrire soluzioni su misura delle esigenze dei diversi settori e player di mercato. Per questo motivo, l’offerta è stata organizzata in cinque differenti linee di business: Industrial, Healthcare, Office, Retail e City Logistics. Il portfolio tecnologico di ICAM include una vasta gamma di soluzioni intelligenti, altamente flessibili e modulari.

ICAM oggi può contare su un’organizzazione molto giovane, qualificata e motivata

Alle soluzioni tecnologiche (che hanno contribuito a creare e affermare la storia del brand (come i sistemi semi-automatici compattabili distribuiti con il marchio COMPATTA, i sistemi automatici a vassoi traslanti distribuiti sul mercato con il marchio SILO e SMOOV-ASRV, l’innovativo sistema multi-robot per lo stoccaggio e la movimentazione di pallet, che consentono di ottimizzare l’intralogistica di aziende manifatturiere, distributive e sanitarie-farmaceutiche) si è di recente aggiunta la famiglia delle innovative soluzioni phygital, denominate commercialmente “PhygiBox”, che permettono la creazione di spazi di prossimità accessibili in modalità self-service 24/7. Obiettivo: depositare temporaneamente, consegnare o vendere le merci al servizio di P.A, merchant, società di servizi e city users in senso ampio.

Avete concorrenti?

Lo scenario competitivo, a seconda della linea di business in cui si opera, differisce sia in termini di intensità che di numero dei concorrenti. Nel settore Industrial che, ad oggi, costituisce quello principale per il business di ICAM, abbiamo molti competitor. C’è un’elevata concentrazione dovuta alla presenza di grandi produttori e distributori che, sebbene italiani o europei, come ICAM, operano a livello internazionale: Modula S.p.A., Kadex Remstar, Ferretto Group, Hänel GmbH & Co. KG e altri. Nei settori Retail e City Logistics, invece, ICAM compete con produttori e distributori di locker, vending machine e distributori automatici che, sempre di più, stanno trovando impiego anche in ambito industriale. Tra i principali: Cleveron, Retail Robotics, Keba, InPost.

I numeri dell’azienda?

ICAM oggi può contare su un’organizzazione molto giovane, qualificata e motivata composta da 47 operai che lavorano nei due stabilimenti produttivi di Putignano e 63 impiegati di cui 18 in R&S. Il valore della produzione del 2021 è stato pari a 18,2 milioni di euro, con un EBITDA di 2,8 milioni di euro. La quota export equivale al 18% del fatturato totale. La previsione di fatturato per il 2022 è di 23 milioni di euro.

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Icam: azienda di famiglia, tanti anni in piedi. Immagino la parolina magica sia innovazione.

La storia di ICAM inizia nel 1957, per opera del Cavaliere Pietro Paolo Bianco, mio padre, che avvia la sua attività, producendo arredi per uffici e scaffalature metalliche leggere per uso archiviazione. Negli anni ’80, con l’ingresso della seconda generazione, l’azienda si apre alla produzione dei primi archivi e magazzini semi-automatici. Dieci anni dopo, abbandonata la produzione di scaffalature e arredi, ICAM inizia il suo percorso di specializzazione e focalizzazione nella progettazione di soluzioni automatiche. Appassionato di strategia e convinto sostenitore dell’innovazione disruptive, ossia out-of-the-box, ho voluto realizzare e lanciare prodotti innovativi per il mercato dell’intralogistica prima, per il Retail e la City Logistics dopo.

Ci spieghi meglio…

Nel 1997, SILO², il primo magazzino verticale a vassoi traslanti multi-colonna, concepito in modo da sviluppare oltre un miliardo di configurazioni, di serie. Nel 2009 viene lanciato Smoov ASRV, un innovativo sistema basato su robot che cooperano in flotta e che ha ridefinito le regole tradizionali dei magazzini automatici per pallet. Nel 2020, PhygiBox, la piattaforma tecnologica collaborativa per la logistica di prossimità nella smart city. L’obiettivo di ICAM è continuare a far evolvere continuamente la propria proposta di valore a partner e clienti finali, osservando i trend di mercato e investendo, ogni anno, circa il 10% del fatturato. Negli ultimi anni, a fronte dell’incremento del portfolio tecnologico e dei mercati da servire, sul fronte produttivo sono stati fatti importanti investimenti nello stabilimento principale, sia in software gestionali evoluti per il controllo della produzione (MES) che in macchinari automatici e tecnologie robotiche 4.0 per digitalizzare e automatizzare i processi produttivi.

Le soluzioni della linea Healthcare risolvono le problematiche di stoccaggio di farmaci in confezione integra, dispositivi medici, presidi chirurgici

In più, per sostenere ulteriormente i volumi crescenti di produzione, migliorare l’efficienza complessiva del ciclo produttivo e supportare la logistica in uscita, nel 2020 è stato inaugurato un secondo stabilimento nella Zona Industriale di Putignano, disposto in un’unica struttura su un’area coperta di 3.800 metri quadrati, accessibile da sette distinti ingressi esterni.

Quanto le innovazioni hanno fatto crescere l’azienda?

L’apertura di nuove linee di business, in aggiunta a obiettivi di mercato sempre più ambiziosi e globali, ha richiesto ad ICAM di evolvere la propria organizzazione, sia in termini quantitativi ma, soprattutto, di know-how e competenze. Considerando gli ultimi quindici anni durante i quali si sono avvicendati diversi lanci di nuovi prodotti e l’apertura di nuove linee di business, l’organico medio di ICAM è passato da 52 risorse nel 2007 a 110 dipendenti nel 2022. Per favorire l’ingresso di giovani talenti, inoltre, ICAM negli anni ha rafforzato la collaborazione con importanti Istituti Tecnici Superiori, Scuole di Alta Formazione Università e Centri di Ricerca. Tra i principali: ITS Cuccovillo, Politecnico di Bari, Università del Salento, Università Bocconi.

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In genere a chi vendete?

Nella maggior parte dei casi, ICAM presidia il mercato in maniera indiretta, ossia tramite una capillare rete vendita composta da agenti esterni specializzati per linea di business. All’estero, invece, si avvale di distributori esclusivi, dealer autorizzati e un ampio numero di collaborazioni commerciali. Non sono frequenti, invece, i casi di vendita diretta. Escluse le partecipazioni a gare pubbliche dedicate a soluzioni per l’archiviazione documentale di enti pubblici, intralogistica sanitaria o archiviazione istologica alle quali, nella maggior parte dei casi, ICAM partecipa direttamente o assieme a Solution Partner che arricchiscono le soluzioni proposte con optional di valore, hardware o software. Di solito, le soluzioni della linea Industrial si rivolgono ad aziende manifatturiere e distributive appartenenti a diversi comparti come: Aerospaziale e Difesa, Oil & Gas, Automotive, Meccanica, Elettrica ed Elettronica, Tessile, Abbigliamento e Calzature, Packaging & Imballaggio.

Le soluzioni della linea Healthcare, invece?

Quelle risolvono le problematiche di stoccaggio di farmaci in confezione integra, dispositivi medici, presidi chirurgici, materiali di consumo, e per l’archiviazione di cartelle cliniche, radiografie e campioni istologici all’interno di strutture sanitarie (enti ospedalieri, laboratori di analisi cliniche, ecc) e di società o enti di distribuzione. Le soluzioni della linea Office risolvono criticità legate all’archiviazione fisica di documentazione cartacea, supporti magnetici, quadri di enti pubblici, biblioteche, banche. Quelle della linea Retail risolvono problemi relativi all’evoluzione omnicanale di retailer tradizionali, pure digital player e aziende manifatturiere che adottano un approccio Direct-To-Consumer. Infine, quelle della linea City Logistics offrono una soluzione alle problematiche di mobilità urbana delle persone e delle merci che Pubbliche Amministrazioni, Operatori Logistici e Società di trasporti, Utilities e Servizi, Travel & Leisure si ritrovano ad affrontare ogni giorno.

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L’innovazione per cui avete avuto il riconoscimento più prestigioso?

Nel corso degli anni, ICAM ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti, nazionali e internazionali, che confermano il prestigio delle sue tecnologie e il valore dell’azienda, premiando il talento imprenditoriale e l’innovazione della prima e della seconda generazione. Già dagli anni ’70, il lavoro e l’impegno di papà ricevono numerosi riconoscimenti tra cui “L’Apollo d’oro” a Milano e l’”Euro Premio” a Parigi nel 1974, il premio “Zappeon Megaron” ad Atene nel 1981 e “La scala del successo” a Roma nel 1983. Dal 2000 è toccato a me. Ho ricevuto vari riconoscimenti tra cui il prestigioso “Maestro della Meccanica” di Fondazione UCIMU, nel 2010. Un riconoscimento dedicato a quanti contribuiscono all’evoluzione dell’industria italiana della meccanica con scoperte, invenzioni, soluzioni di prodotto e processo, sviluppo delle macchine e razionalizzazione di organizzazione aziendale, sistemi di sicurezza e di salvaguardia ambientale. Tutti input che sono tra i principali obiettivi e filoni di ricerca di ICAM.

Per ICAM innovare vuol dire intercettare, per tempo, i nuovi trend di mercato e i bisogni latenti, inespressi

Nello stesso anno è arrivato anche il premio di Assologistica / Euromerci “Il logistico dell’anno“. Nel 2011 la menzione d’onore “Il Compasso d’Oro ADI”. L’anno successivo sono tra i cinque finalisti della VI Edizione del “Premio Italiano della Meccatronica”. Nel 2019, ICAM riceve il Premio Innovazione Smau per il progetto innovativo del “Würth Automatic Store”.

Cosa significa oggi innovare? In che misura l’Italia premia e sostiene la ricerca di base e applicata?

Spesso oggi l’innovazione viene associata esclusivamente all’evoluzione tecnologica dei prodotti ma, quasi sempre, la tecnologia è solo il mezzo per realizzare la vera innovazione. Per ICAM, infatti, innovare vuol dire innanzitutto essere in grado di intercettare, per tempo, i nuovi trend di mercato e i bisogni latenti, inespressi: quelli che i consumatori / utilizzatori finali non sono ancora in grado di esprimere. E proprio grazie all’ascolto attivo del mercato, ICAM nel 2009 è stata in grado di lanciare il sistema Smoov ASRV che ha completamente rivoluzionato il settore dello stoccaggio pallet e che, ancora oggi, rappresenta un sistema innovativo che i competitor cercano di copiare, per fortuna senza esserci ancora riusciti. Nel nostro Paese esistono diversi bandi e finanziamenti che incentivano le imprese a realizzare investimenti in progetti di R&S e innovazione, e ICAM ha aderito ad alcuni.

Il partner importante, magari estero, che vorreste avere?

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Nell’era dell’Industry 4.0 e della Collaborative Supply Chain, la maggior parte delle tecnologie presenti sul mercato è in grado di offrire il massimo valore agli utilizzatori finali quando utilizzate congiuntamente. Che si tratti di soluzioni hardware o software, l’interoperabilità tra sistemi è oggi un fattore strategico fondamentale. In questo contesto, il partner ideale per ICAM – che ha deciso di posizionarsi sul mercato come produttore di macchine – è rappresentato dai System Integrator, ossia integratori di sistemi che hanno proprio il compito di individuare, gestire e integrare i fornitori delle migliori tecnologie presenti sul mercato. L’obiettivo è realizzare progetti complessi a cui – con un’unica tipologia di soluzioni e con un solo brand – non saremmo in grado di rispondere.

 

Cinzia Ficco

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