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Stefania Rinaldi: «In Valflex valorizziamo il sonno dei clienti, innovando l’estetica e la funzionalità»

di Valentina Tafuri
Il team di ricerca della Rinaldi Group, proprietaria del brand Valflex, è impegnata a testare scientificamente l’ergonomia e il comfort dei prodotti. Grazie anche a un modello di industria digitalizzata e materiali eco-compatibili.

Una storia imprenditoriale di oltre cinquant’anni di innovazioni, frutto dell’incessante impegno quotidiano della famiglia Rinaldi rivolto a soddisfare un unico e globale desiderio: coccolare il sonno dei propri clienti. È a questo obiettivo che tende il Gruppo, un team dove ogni membro è considerato come una vera risorsa.

A parlarcene è Stefania Rinaldi, presidente del cda e amministratore delegato della Rinaldi Group s.p.a. Società Benefit.

Il vostro core business è la produzione di materassi. Ci racconta come è nata Valflex?

Nel 1965 Giuseppe Rinaldi, il fondatore di quello che oggi è il Rinaldi Group, ha iniziato la produzione artigianale con lo scopo di realizzare materassi che fossero belli, ben fatti e confortevoli. Da allora il modello di business si è evoluto grazie a un processo di innovazione e di crescita continua, partito dalla nascita del brand Valflex nel 1993, passando per la creazione del brand Dreamness nel 2011, il deposito di due brevetti nel 2018, l’avvio del secondo passaggio generazionale e la trasformazione, nel 2022, del gruppo in una s.p.a. e società benefit.

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Oggi può definirsi una wellness tech company che si propone sul mercato nazionale e internazionale con i marchi Dreamness, Valflex, Night&More, Valflex Contract, presidiando i diversi canali, dalla distribuzione di alta gamma specializzata, ai negozi di arredo, alla distribuzione moderna, al settore dell’Hospitality. A completare l’offerta, ultima arrivata in casa Rinaldi è la Collezione Letti, presentata in occasione del Salone del Mobile di Milano 2022, che l’ha vista presente con il brand Dreamness.

Cosa significa fare innovazione in una categoria di prodotto così tradizionale come lo sono i materassi?

Tradizione e innovazione, binomio che accompagna la nostra storia da ben 57 anni, rappresentano per noi due facce della stessa medaglia e hanno avuto impatto sul processo di crescita e sviluppo che ha riguardato il Gruppo. La capacità di rinnovarsi nel tempo è stata fondamentale per il rafforzamento aziendale, con il conseguente ampliamento della clientela fidelizzata, migliorando la posizione di mercato.

Grazie a numerosi test scientifici, svolti nel corso degli anni, è stato affrontato lo studio sull’ergonomia e sul comfort

L’ingrediente di questa incessante trasformazione è stato, di certo, il notevole investimento nella ricerca di soluzioni innovative, sia dal punto di vista estetico che tecnico-funzionale, che hanno consentito al gruppo di elevare sempre più i livelli prestazionali, di prodotti e processi, per giungere a un miglioramento continuo del livello di qualità.
Il processo di innovazione è insito nella mission e ha avuto inizio da quando si è intrapresa la strada dell’esplorazione di nuovi mercati esteri, cogliendo le opportunità che questi offrivano uscendo fuori dalla nostra zona di comfort.

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Vi concentrate soprattutto sui materiali o su quali aspetti della Ricerca e Sviluppo? Avete partnership con fornitori o altre realtà a supporto delle attività di R&S?

Da anni la Rinaldi Group è impegnata – insieme al Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Salerno – a trovare soluzioni che valorizzino sempre di più il comfort del sonno, al punto da aver avviato numerosi progetti di Ricerca e Sviluppo sul tema. Grazie a numerosi test scientifici, svolti nel corso degli anni, è stato affrontato lo studio sull’ergonomia e sul comfort basato sull’innovativa metodologia di progettazione e di produzione Comfort-Driven Design (Cdd), che sono valsi al Gruppo il deposito di due brevetti. Inoltre siamo stati annoverati tra i case studies dell’International Comfort Congress che si svolge ogni due anni, a partire dal 2017. A oggi siamo l’unica azienda in Italia che presenta nella propria offerta commerciale materassi scientificamente testati sul comfort e sull’ergonomia, secondo i principi del modello Comfort-Driven Design.

L’innovazione è entrata anche nei vostri processi interni?

È ormai fondamentale. Nel 2021 abbiamo ricevuto il premio INNOVAZIONE SMAU al culmine di un progetto avviato con la sottoscrizione del minibond: un’operazione per consolidare il processo di innovazione incrementale iniziato a partire dal 2010 in ottica di Industria 4.0 e Digital Innovation, con l’obiettivo di migliorare la qualità del prodotto e i servizi offerti a un consumatore sempre più attento e sensibile alla globalità del proprio benessere, nel rispetto dell’ambiente.

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Il Progetto, denominato TraMaI 4.0, è l’espressione della volontà di tendere verso un modello di industria digitalizzata, sostenibile e proiettata ai mercati internazionali. È infatti orientato a un cambio radicale dell’attuale processo produttivo, con l’obiettivo di creare una fabbrica intelligente e interconnessa, nella quale le nuove tecnologie digitali entrano a far parte del sistema di gestione del processo produttivo, migliorando la qualità del prodotto e la tracciabilità dello stesso. In un contesto economico in rapida evoluzione, la ricerca e l’innovazione diventano elementi fondamentali sia per far fronte ai rapidi mutamenti della domanda sia per garantire un’offerta che soddisfi una clientela esigente e informata.

Quali figure professionali sono coinvolte e con quali competenze?

Le figure coinvolte nella attività di R&S, specie di prodotto, sono docenti del Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Salerno. Rinaldi Group, insieme al team di ricerca del DIN di Salerno formato dai professori Incarnato, Scarfato, Naddeo e Cappetti, lavora da anni a trovare soluzioni che migliorino il riposo in un’ottica prima di maggiore benessere psicofisico e poi di rispetto dell’ambiente.

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Tutto questo è dovuto alla consapevolezza che l’industria del materasso sta affrontando la sfida della responsabilità estesa che impatterà sulla scelta dei materiali e sulla struttura del prodotto, chiamato ad avere nuovi standard di conformità per poter rientrare alla fine del ciclo di vita, attraverso il riciclo, nell’economia circolare.

Innovazione e sostenibilità. Come l’una sostiene l’altra nel vostro specifico settore?

Nello scenario dei prossimi tre anni, “tre parole” sintetizzano il programma di investimenti che si andrà a realizzare: più innovazione, più internazionalizzazione e più sostenibilità. Sostenibilità è una parola molto concreta. Il materasso si presenta come una scatola chiusa che rischia, al termine del suo ciclo di vita, di trasformarsi in un rifiuto ingombrante, con notevoli costi di smaltimento sia pubblici che privati. Un problema sentito da tutti i produttori a livello europeo al punto da rendere la riduzione dell’impatto ambientale uno degli obiettivi primari.

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Stefania Rinaldi, CEO Rinaldi Group

Per questo, anche il nostro team di ricerca lavora costantemente per individuare nuovi materiali eco-compatibili progettando nuovi prodotti con l’obiettivo in futuro di farli rientrare nell’economia circolare recuperando e riutilizzando gli stessi alla fine del loro ciclo di vita.

All’interno delle nostre collezioni sono già presenti diversi prodotti che utilizzano materiali eco-compatibili:

  • Elisabeth della collezione VALFLEX, materasso scientificamente testato sul comfort e l’ergonomia, con struttura 100% Hydroair trattato con estratti naturali di soia e cocco.
  • Dhalim della collezione DREAMNESS, materasso scientificamente testato, con struttura 100% Hydroair trattato con estratti naturali di soia e cocco e uno stato in memory trattato con principi naturali alla canapa.

Per il prossimo anno sono già in cantiere nuovi prodotti che saranno completamente eco-compatibili, realizzati con materiali 100% naturali. Per il futuro, l’obiettivo principale per rendere più vivibile il pianeta Terra è quello di essere ancora più eco-sostenibili, proponendo al mercato un prodotto espressione di cambiamento e di nuova sensibilità verso l’economia circolare.

 

Valentina Tafuri

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