Come può la tecnologia cambiare il nostro rapporto con il cibo? Cosa significa nutrizione funzionale? Siamo davvero pronti per parlare di innovazione alimentare? L’abbiamo chiesto a Francesca Varvello, CEO di Heallo Solutions, la giovane startup lombarda che da tre anni si pone l’obiettivo di proporre soluzioni innovative in grado di apportare miglioramenti nel campo della nutrizione, tutelando la salute delle persone in un’ottica sostenibile e circolare.
È possibile utilizzare fibre alimentari per creare prodotti a basso indice glicemico, più salutari per l’organismo? Heallo Solutions ha brevettato JAXplus, la selezione di fibre solubili che contrasta gli effetti negativi dello zucchero senza eliminarlo: abbinata ai cibi, permette di ridurre l’innalzamento glicemico dopo i pasti.
Francesca Varvello, come nasce l’idea di Heallo Solutions e qual è stato il motivo che ha portato alla luce questo progetto?
Heallo Solutions è un’impresa smart di food tech che presenta soluzioni innovative capaci di migliorare il campo della nutrizione e della salute in un’ottica decisamente green. È ormai noto che i cibi troppo raffinati e processati sono concause di problemi di salute quali obesità e diabete: in Heallo Solutions ci impegniamo ogni giorno per garantire un’alimentazione funzionale al benessere. Il nostro lavoro si basa su un metodo scientifico estremamente rigoroso e nel massimo rispetto delle risorse ambientali. Un aspetto che speriamo sia sempre più condiviso dalle persone.
Tra le radici più solide del nostro albero ci sono le mie competenze di tecnologa alimentare e quelle di business di Franco Varvello: una sapiente ricetta fatta di professionalità maturata negli anni e di sensibilità personali, che ci hanno permesso prima di creare la nostra startup e poi di ottenere due brevetti depositati per JAXplus®, la rivoluzionaria selezione di fibre solubili, arabinoxilani e betaglucani che contrasta gli effetti negativi dello zucchero senza eliminarlo, per una dieta sana e salutare senza rinunciare al piacere dei carboidrati. Tutto il nostro know-how ci ha permesso di essere attraenti per fondi come quello di Ceresio Investors e di partecipare a importanti contest internazionali come Kickstarter e Deloitte.
Spesso il cibo viene visto soltanto come mero sostentamento, perché?
L’alimentazione – mi sento di aggiungere – corretta è il carburante del nostro corpo, al pari dell’acqua e dell’ossigeno. Nutrirsi, perciò, è più di mangiare. Significa compiere delle scelte consapevoli in termini di qualità, quantità e varietà di alimenti che introduciamo nel nostro corpo. Migliore è questo mix, migliore è l’apporto in termini di salute che forniamo al nostro sistema.
Situazioni patologiche, come diabete di tipo 2, sindrome metabolica, pressione alta hanno forti legami con l’alimentazione, pertanto scegliere consapevolmente ciò che mangiamo, a volte significa addirittura prevenire queste problematiche. Si va quindi oltre il “mero sostentamento”: lo fa chi ama mangiare bene per un appagamento psicofisico, lo fa chi segue un regime alimentare per ottenere determinate performance sportive e lo fa chi mira a uno stato ottimale di benessere.
Come funzionano le tecnologie di riutilizzo degli scarti?
Abbiamo depositato due brevetti che ci hanno permesso: di ottenere una selezione di fibre solubili, arabinoxilani e betaglucani, dal recupero di sottoprodotti di filiere agricole e alimentari e di estrarre in maniera naturale JAXplus, attraverso la valorizzazione degli scarti e degli avanzi di lavorazione di cereali o di altri vegetali (trebbie di orzo, crusca di avena, polpe di barbabietola). JAXplus è una vera innovazione nella ricerca di soluzioni nutrizionali sane che opera in un’ottica di economia circolare e di sostenibilità ambientale.
Con il primo brevetto abbiamo iniziato un percorso di produzione: si comincia da una materia normalmente di scarto come le trebbie della birra, ricchissime dal punto di vista nutrizionale ma poco gestibili dal punto di vista commerciale (per questo motivo, spesso utilizzate solo l’alimentazione animale o come concimi), e si ottiene un ingrediente che riduce il picco glicemico e una tecnologia che può essere applicata a nuovi prodotti. Il secondo brevetto copre, invece, il processo di estrazione dalle barbabietole da zucchero e da altre matrici vegetali di grande interesse nutrizionale.
Siamo davvero pronti ad accogliere nel nostro quotidiano questa alimentazione rivoluzionaria?

Franco e Francesca Varvello
Gli alimenti Powered by JAXplus® sono già parte della nostra quotidianità. Sul nostro e-commerce è già possibile acquistare i prodotti arricchiti dal nostro ingrediente e la linea si sta arricchendo sempre più; inoltre siamo presenti in alcuni punti vendita fisici. Tra i prodotti che si possono già trovare in commercio ci sono la pasta di semola di grano duro (Penne rigate e Caserecce in confezione da 500 grammi), cioccolato (al latte al 32% di cacao, extramaro al 75% di cacao e con nocciole e mandorle da 100 grammi), crema spalmabile alle nocciole (da 200 grammi), due birre artigianali (Blonde Ale e dealcolata dal 33 centilitri) e il ketchup vegano (da 235 grammi).
C’è un grande impegno, dunque, nell’ambito della ricerca?
Siamo un’azienda giovane con una grande esperienza nel campo della nutraceutica e del cibo sano e sostenibile. Guardiamo alla natura come a una miniera di sostanze nutritive indispensabili per la nostra salute, che spesso si perdono nei processi di trasformazione e produzione. È proprio grazie alla ricerca che estraiamo questi preziosi elementi per migliorare quello che mangiamo e favorire il benessere delle persone.