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Giovanni Lombardo: «In GBS applichiamo l’economia circolare alle apparecchiature per la diagnostica»

di Valentina Tafuri
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La Global Biomedical Service è advisor dei più grandi produttori al mondo di apparecchiature diagnostiche per immagini come Lanmage, Hitachi, Esaote, Paramed, Philips, General Electric, Siemens, Fujifilm e Canon/Toshiba. Da poco hanno brevettato GiRobot – un robot che consente la mappatura 3D del campo magnetico di una risonanza – e una gabbia di Faraday trasparente utilizzando polimeri a basso impatto ambientale. Intervista a Giovanni Lombardo, CEO di un’azienda innovativa che risponde alle esigenze di ospedali, cliniche pubbliche e private, centri diagnostici e professionisti del mondo della diagnostica.

Produce e commercializza apparecchiature per la diagnostica per immagini – sistemi di radiografia, tomografia computerizzata (TC), risonanze magnetiche, ecografi – destinati alla sanità privata e pubblica. Abbiamo incontrato il suo giovane CEO, ha solo 36 anni, Giovanni Lombardo, che è anche il fondatore della GBS. Giovane ma con le idee ben chiare. Ci racconta: «Ho cercato di far tesoro di tutte le esperienze fatte in grandi aziende del settore prima di mettermi in proprio, cercando di creare un’azienda ben strutturata e allo stesso tempo liquida: capace di adattarsi rapidamente ai cambiamenti imposti dal mercato che è in continua evoluzione. Non è facile».

L’azienda, nata come spin-off nel 2018 e trasformata in start up innovativa nel 2019, ha ottenuto diverse certificazioni, oltre a essersi dotata di un codice etico interno e del rating di legalità, di una stella più, rilasciato dall’AGCM.

Operate nel settore healthcare, che vive di innovazione. Come siete organizzati da questo punto di vista?

Abbiamo un team di tecnici specializzati, dedicato alla ricerca, alla progettazione e allo sviluppo di prodotti e soluzioni innovative, a supporto del settore della diagnostica per immagini. Crediamo molto nella forza del gruppo e per questo motivo, in fase di strutturazione aziendale, abbiamo deciso di organizzare funzioni e responsabilità, mantenendo una struttura orizzontale e non piramidale: ogni funzione è al servizio dell’altra. Seguiamo quasi completamente il flusso di progettazione e sviluppo dei progetti e siamo orgogliosi di poter presentare, quest’anno, ben due brevetti di prodotti innovativi progettati e sviluppati completamente all’interno del nostro laboratorio elettronico. Per garantire una maggiore spinta innovativa, siamo comunque aperti anche a collaborazioni esterne in ambito di R&S: sono in corso colloqui con il Dipartimento di Fisica dell’Università di Salerno e con eventuali partner per la presentazione di nuovi progetti.

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Giovanni Lombardo, CEO Global Biomedical Service

Parla di invenzioni, può svelare qualche dettaglio?

Abbiamo da poco brevettato GiRobot, un robot che consente la mappatura 3D del campo magnetico di una risonanza magnetica, in maniera universale e non legata a nessun brand. L’obiettivo del progetto di ricerca si è basato sulla possibilità di effettuare l’analisi dello Shimming passivo (blocchi ferrosi posti all’esterno per correggere deformazioni del campo magnetico, ndr), per migliorare la qualità delle immagini di una risonanza magnetica, che si traduce in maggiore accuratezza della diagnosi, riduzione dei tempi e bassa esposizione al campo magnetico per pazienti ed operatori sanitari.

Oltre alla Ricerca&Sviluppo di nuovi prodotti, offrite anche servizi innovativi?

Offriamo il servizio di assistenza tecnica ai nostri clienti e anche in questo cerchiamo di innovare. Ad esempio, abbiamo una piattaforma e-commerce per la vendita delle parti di ricambio delle apparecchiature per la diagnostica; in Italia è qualcosa di innovativo, ma ci siamo ispirati ai servizi offerti dai nostri competitor esteri, specialmente quelli statunitensi, dove la fornitura di questi servizi rappresenta la normalità. Abbiamo strutturato, inoltre, il programma 2lLife per valorizzare le strumentazioni usate. Infatti, le ricondizioniamo mettendole a nuovo sia dal punto di vista delle prestazioni hardware e software, sia dal punto di vista estetico. Il progetto termina con il nuovo inserimento sul mercato delle strumentazioni perfettamente funzionanti e performanti, a un prezzo vantaggioso rispetto al nuovo e garanzia fino a 7 anni. Inoltre, con il marchio GBS Rent, siamo leader italiani per la fornitura del servizio di noleggio operativo di TC, sistemi radiologici e risonanze magnetiche, che per il centro diagnostico significa flessibilità, costi fissi, investimenti a basso impatto finanziario e numerosi vantaggi fiscali.

Si può essere sostenibili anche nel settore biomedicale?

L’offerta dei sistemi per la diagnostica per immagini che fanno parte del programma 2lLife rappresenta già un’opzione sostenibile che rientra nel concetto di economia circolare, perché re-immette sul mercato apparecchiature per la diagnostica che altrimenti avrebbero dovuto essere smontate e smaltite. La nostra attività di ricerca si sta concentrando in questa direzione e sta già dando i primi risultati. L’altra innovazione a cui accennavo in precedenza è infatti una Gabbia di Faraday trasparente per risonanze magnetiche ad alto campo, realizzata in modo eco-sostenibile, attraverso l’utilizzo di polimeri a basso impatto ambientale. La stiamo presentando in questi giorni a Roma, al congresso nazionale del SIRM, la Società Italiana di Radiologia Medica. Inoltre, tiene conto delle esigenze di molti pazienti che soffrono del senso di claustrofobia che può ingenerare la gabbia chiusa di una risonanza magnetica. Un altro progetto, che realizzeremo a breve, è quello di dotarci di un impianto fotovoltaico industriale che ci consentirà di autoprodurre energia pulita, riducendo l’impatto ambientale di tutte le attività aziendali.

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Che rapporto c’è tra la funzione della R&S e le altre funzioni aziendali?

Un rapporto di comunicazione continua, in maniera particolare con il marketing, che si occupa di analizzare il mercato, e con il commerciale che ascolta le esigenze del cliente. Lo scambio interno di informazioni è garantito anche grazie a un sostanziale investimento fatto in un software di gestione ERP.

Cosa riveste particolare importanza nelle vostre attività rivolte all’innovazione?

L’ascolto delle esigenze del cliente e la ricerca di soluzioni rapide ed efficaci per la manutenzione ordinaria e straordinaria delle apparecchiature mediche. Questo significa evitare il fermo-macchina e l’interruzione di servizio, spesso causa di lunghe attese per le indagini diagnostiche nel settore sia pubblico che privato. Per questo, grazie a una centralina che renderà 4.0 l’impianto di risonanza magnetica, i tecnici interni al laboratorio saranno in grado di intervenire con manutenzioni di primo livello: e se necessario, di richiedere assistenza da remoto grazie all’interconnessione in rete del sistema.

Cosa significa fare innovazione, quali sono le difficoltà?

Innovazione, ricerca, sviluppo sono legate alla disponibilità finanziaria, di tempo, di risorse e di materiali. Il nostro vantaggio è aver reinvestito gran parte degli utili puntando sull’innovazione attraverso il settore di R&S. Fare innovazione per noi significa anche fare formazione. Si può essere bravissimi, ma considerando l’alta tecnologia e la rapida evoluzione del nostro settore, in assenza di formazione continua non si va da nessuna parte. Per questo abbiamo creato la GBS Academy con percorsi formativi per i neo-assunti e i dipendenti: struttura che potrà essere accreditata per la formazione regionale per personale esterno.

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Il prossimo progetto?

Ampliare il nostro opificio per portare all’interno tutte le attività di Ricerca&Sviluppo, assumere nuovi ricercatori e potenziare l’export dei nostri prodotti e servizi.

 

Valentina Tafuri

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