Da oltre trent’anni, Servizi Italia è un’azienda attiva nel settore dei servizi integrati di noleggio, lavaggio e sterilizzazione di materiali tessili e dispositivi medici in ambito sanitario. «Per un ospedale, scegliere di esternalizzare il servizio significa rivolgersi a imprese che hanno un profondo know-how della materia. E la capacità di investire costantemente in tecnologie innovative e materiali».
Andrea Sabatini è il Business Development Manager di un gruppo che dispone di oltre 50 impianti produttivi in 6 paesi e conta circa 3.700 persone fra dipendenti e collaboratori. Con sede a Castellina di Soragna, in provincia di Parma, Servizi Italia contribuisce alla salute e alla sicurezza di professionisti, pazienti e lavoratori, nel rispetto dell’etica e dell’ambiente in cui opera e con l’obiettivo di fornire servizi sempre più all’avanguardia.
Servizi Italia opera in un settore delicatissimo come quello sanitario. Quanto è importante offrire soluzioni sempre più moderne e all’avanguardia?
Fino a una sessantina di anni fa, il servizio di lavanderia era ancora gestito internamente dagli ospedali, che lo gestivano al pari di altri servizi “accessori”, come le pulizie e la ristorazione. Col passare del tempo, si è compreso quanto l’esternalizzazione del servizio potesse portare a benefici non solo per gli enti, ma soprattutto per gli utilizzatori finali del servizio, ossia i pazienti. Col tempo, il servizio di lavaggio lenzuola e divise ha integrato anche il servizio di noleggio dei materiali tessili, scelti in accordo con l’ente, e sostituiti o riparati quando non più idonei. In questo modo, è stato possibile progredire molto sulla scelta di materiali innovativi, sicuri e confortevoli ad uso del personale ospedaliero e dei pazienti, grazie a una catena di fornitura costantemente coinvolta su progetti e obiettivi di miglioramento.
All’interno degli standard qualitativi e di certificazione del servizio, col tempo sono state apportate modifiche innovative non solo ai processi di lavaggio, ma anche alle attività distributive. Sia la biancheria piana (lenzuola, traverse, copriletti, federe ecc.) che la biancheria confezionata (casacche, pantaloni e camici) sono dotate di un tag RFID che ne permette il tracciamento lungo tutto il processo di ripristino (dal ritiro alla riconsegna); tale sistema permette inoltre di tenere monitorato il mix di prodotto, gli andamenti di consumo e fare valutazioni prospettiche finalizzate ad una maggiore efficienza nella gestione del servizio. La tracciabilità è un servizio importante per gli enti, perché permette il costante monitoraggio della biancheria, ottimizzando i propri consumi e – di conseguenza – prevederne la spesa.
Per quanto riguarda i servizi di sterilizzazione, la scelta di esternalizzare il servizio permette di avere un servizio certificato e altamente qualitativo; questo, per gli enti, è oggi molto complesso da fare e spesso impossibile. Gli ospedali che oggi ancora stanno facendo internamente il servizio di sterilizzazione non sono in grado di soddisfare gli standard qualitativi e di processo richiesti dalla normativa, principalmente a causa dell’impossibilità di aggiornare la tecnologia con la frequenza richiesta, nonché il personale adibito a questa attività. Scegliere di esternalizzare il servizio, significa affidarsi a aziende che hanno un profondo know-how della materia e la capacità di investire costantemente in nuova tecnologia e nuovi materiali.
Qual è il collegamento tra innovazione e processi produttivi?
Si innova quando si riesce a coniugare insieme creatività e valore. In ambito lavanderia, il processo produttivo si è evoluto molto nel corso degli ultimi anni per arrivare probabilmente al suo stato migliore. L’abbiamo visto anche con il Coronavirus, quando – nonostante l’emergenza – non abbiamo avuto necessità di modificare i nostri processi né per lavorare in maggiore sicurezza, né per fornire materiali sicuri.
Dal punto di vista della sterilizzazione invece, i progressi innovativi sono più recenti e anche sui materiali (penso ad esempio al tessuto tecnico riutilizzabile) si stanno facendo importanti progressi. Come Servizi Italia, partecipiamo attivamente affinché l’utilizzo del monouso venga abbandonato a favore di soluzioni più sostenibili e altrettanto sicure.
Innovazione e sostenibilità spesso vanno di pari passo. Un esempio di ciò può essere il tessuto tecnico riutilizzabile. Come nasce e quali vantaggi ha?
In passato, in Italia si usava prevalentemente il cotone sia per le attività ordinarie per per l’uso in sala operatoria. Col tempo, ci si è resi conto che il cotone presentava diverse criticità, la più evidenziate era sicuramente il rilascio di polveri e pelucchi che potevano creare problemi di infezioni durante le operazioni. Oltre a questo, esisteva anche una componente di rischio per gli operatori, vista la totale permeabilità del tessuto, che non li proteggeva da sangue e liquidi in generale. Il tessuto tecnico riutilizzabile, invece, è un materiale tessile innovativo, sicuro, confortevole e impermeabile, ora molto utilizzato per l’allestimento delle sale operatorie. I prodotti tessili per sala operatoria in TTR (camici, teli chirurgici e le divise Clean Air) mantengono la condizione di asepsi, cioè di assenza di germi infettivi, durante l’intera procedura chirurgica, riducendo il rischio di infezioni e tutelando la salute dell’operatore sanitario. Così come previsto dalla normativa UNI EN 13795, tutti i materiali utilizzati per la realizzazione dei camici e dei teli chirurgici vengono sottoposti a indagini chimiche, fisiche e biologiche, per verificare che mantengano intatte le loro caratteristiche durante tutto il ciclo di vita. Il TTR garantisce: effetto barriera contro la penetrazione di microrganismi patogeni e virus; capacità assorbente e impermeabilità ai liquidi (sangue, secrezioni, disinfettanti); antistaticità; rilascio irrilevante di particelle (no linting); confort e traspirabilità; indeformabilità, resistenza all’abrasione, resistenza alla rottura, sia da asciutti che da bagnati.
In particolare, la membrana di PTFE o PU presente nei tessuti trilaminati è altamente traspirante: questo rende i tessuti più confortevoli perché allevia lo stress termico del personale che li indossa in sala operatoria. Inoltre, questa stessa membrana garantisce isolamento termico, evitando che il corpo del paziente si raffreddi in caso di interventi chirurgici di lunga durata. Infine, evita l’eccessiva sudorazione, contenendo la dispersione dei liquidi e, quindi, riducendo la necessità di reidratazione del paziente.
Ultima ma non meno importante caratteristica del TTR è il fatto che sia riutilizzabile, poiché mantiene inalterate le proprie caratteristiche di traspirabilità e impermeabilità anche dopo molti cicli di lavaggio e sterilizzazione. Un vantaggio non di poco conto in un momento storico critico come quello che stiamo attraversando: l’emergenza Covid ha fatto crescere in modo spropositato la domanda di dispositivi usa-e-getta, non solo nel privato ma anche per il settore medico-ospedaliero. La quantità di rifiuto non riciclabile che ne consegue rischia di mettere in seria difficoltà la filiera destinata al loro smaltimento, con il timore di un danno ambientale senza precedenti.
Qual è il vostro prodotto o servizio che ritenete più innovativo e perché?
Nell’ambito della lavanderia, uno dei servizi maggiormente innovativi è senz’altro la sanificazione e il noleggio dei dispositivi di protezione individuale anti-rx. Si tratta di un servizio completo di gestione informatizzata, sanificazione e controllo di integrità dei dispositivi di protezione individuale anti-RX, supportato da una logistica capillare che prevede il ritiro dello sporco e la riconsegna del pulito con frequenza a scelta del cliente.
Per ogni camice ritirato, viene prima effettuato un controllo visivo della parte sartoriale (clip, velcro, cuciture), al quale segue un controllo dell’integrità della lamina schermante mediante l’utilizzo di un’apparecchiatura a raggi X dedicata. Una volta verificata l’integrità del camice, questo viene sanificato attraverso un processo validato che garantisce l’abbattimento della carica batterica, senza comprometterne le caratteristiche protettive. A maggior garanzia, a sanificazione avvenuta, i DPI vengono sottoposti a un secondo controllo di integrità; questo permette di avere l’evidenza che le attività di manutenzione eseguite non hanno variato le caratteristiche protettive del capo. Ogni fase del processo viene tracciata da un software e, in caso di necessità, possono essere forniti DPI sostitutivi aventi le stesse caratteristiche di quelli ritirati, in modo da non interferire in alcun modo sulla normale attività ospedaliera.