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Materiali sostenibili per ridurre la carbon footprint

di Annarita Cacciamani
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Durante l’evento The IES Group, presso la sede Ducati, Carlos Alquezar Sanz e Mathieu Guenet di JSP ARPRO hanno presentato soluzioni e componenti innovativi: leggeri, riciclabili e con uguali prestazioni.

Dove saremo fra cinque anni? Come saranno cambiati i nostri modelli di business? In che modo usciremo da questo scenario sempre più critico sotto l’aspetto economico, energetico e ambientale?

Senza la presunzione di avere la sfera di cristallo, ma partendo dall’analisi di alcuni megatrend critici a livello globale (cambiamenti climatici, urbanizzazione continua, accelerazione dello sviluppo tecnologico), durante l’evento organizzato da The IES Group presso la sede Ducati, Carlos Alquezar Sanz e Mathieu Guenet (rispettivamente Sales Manager e Innovation Manager di JSP, multinazionale leader nella produzione di polipropilene) hanno presentato al pubblico nuove soluzioni e materiali sostenibili per ridurre la carbon footprint.

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«Il degrado ambientale che abbiamo davanti ai nostri occhi – ha spiegato Carlos Alquezar Sanz – si chiama deforestazione, siccità, aumento dei rifiuti e dell’inquinamento. Ed è causato dall’impatto che le azioni dell’uomo provocano ai danni del Pianeta. Per sostenere alcuni fra gli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite (riduzione delle emissioni di gas serra, riciclo del 50% della plastica entro il 2050, tassazione dei rifiuti di imballaggio in plastica non riciclati), occorrono azioni concrete che minimizzino l’impatto della nostra impronta di carbonio e riducano il riscaldamento globale».

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La soluzione che meglio risponde a questi requisiti è ARPRO, un materiale ingegneristico a elevate prestazioni che offre un’esclusiva combinazione di proprietà tra cui: resistenza, leggerezza, resilienza, isolamento termico, resistenza a sostanze chimiche, isolamento acustico e riciclabilità, a vantaggio sia dei produttori che dei consumatori. «ARPRO è caratterizzato da un elevato rapporto tra resistenza e peso, che gli consente di mantenere quasi immutata la propria forma o conformazione originaria. Con ARPRO è possibile ridurre la massa dei sistemi e il consumo di carburante e di energia».

Per dimostrare il contributo attivo alla sostenibilità, JSP EMEA ha confrontato le analisi del ciclo di vita di ARPRO, verificando che dal 2011 al 2022 l’impronta di carbonio è stata ridotta del 30% «con ulteriori miglioramenti in corso grazie a una serie di progetti che ci consentiranno di ridurre CO2, risparmiando energia e acqua in entrambi gli stabilimenti».

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Già dal 2010 JSP ha introdotto per prima un granulato con il 15% di contenuto riciclato in ottica di economia circolare: grazie alle partnership formate con i principali attori del settore, l’azienda ha potuto ampliare la qualità del materiale riciclato con il 25% di parti in EPP riciclate a fine vita (ARPRO 5134 RE e ARPRO 5121 RE) e il 15% di rifiuti dell’industria marina riciclata (ARPRO 35 Ocean).

«Passando dal 15% al 25% di contenuto riciclato, recuperiamo le parti a fine vita come i contenitori logistici, li compattiamo, li rigranuliamo e li inseriamo all’inizio del nostro processo di produzione del polimero per creare un granulato ARPRO che si chiama ARPRO Re. The IES Group utilizza già ARPRO Re e sta lavorando per implementare il processo di riciclaggio, compattando e rigranulando i pezzi a fine vita che successivamente JSP utilizzerà per creare materiale ARPRO Re 25% riciclato».

Nel proseguire questo processo di miglioramento, a inizio 2022 JSP ha sviluppato ARPRO REvolution con un contenuto riciclato vicino al 100%. «Nato da una richiesta da parte dei settori EPP di avere più materiale riciclato e al tasso più alto possibile, JSP ha raccolto la sfida di sviluppare un materiale di qualità con una composizione di quasi il 100% di materiale riciclato. ARPRO REvolution è la risposta per tutti coloro che vogliono minimizzare il più possibile il proprio impatto ambientale, ottimizzare la riduzione della propria impronta di carbonio e andare avanti proiettandosi in un futuro che conserverà le risorse di oggi».

Diverse – come ha spiegato nella seconda parte l’Innovation Manager Mathieu Guenet – le applicazioni di ARPRO, grazie alle sue tante proprietà. «Nell’industria automobilistica, oltre che per ridurre l’inquinamento atmosferico e acustico, ARPRO è ideale come protezione dagli urti in vari settori: nelle applicazioni di sicurezza in caso di incidenti stradali, è ampiamente utilizzato negli interni dei veicoli per migliorare l’incolumità dei passeggeri. I sistemi di stivaggio in ARPRO consentono un minor impiego di spazio e una maggiore efficienza: il componente in ARPRO risulta leggero e contiene incassi preformati per alloggiare utensili, cric, pneumatici, kit di riparazione foratura».

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Mathieu Guenet (Responsabile Innovazione) con Manuele Lucisano (CEO The IES Group)

Attraverso soluzioni di Eco-Design, ARPRO consente di ridurre il numero dei componenti utilizzati creando un sistema completo fatto con un unico materiale. Altro punto di forza è la possibilità di combinarlo con materiali come plastica, alluminio o tessuto, sviluppando sistemi strutturali leggeri e ad alte prestazioni. «La partnership con JSP – ha concluso Manuele Lucisano, CEO di The IES Group – potrà generare risultati sempre più importanti, a beneficio di tutto il Pianeta».

 

Annarita Cacciamani

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