Sul mercato dal 1933: merito non solo del gusto che offre agli italiani e nel mondo, ma soprattutto delle molte innovazioni introdotte.
Parliamo di illycaffè, una società benefit che produce e vende un unico blend di caffè di alta qualità, composto da nove tipi di pura Arabica. Dall’equilibrio di questi ingredienti – che l’azienda acquista direttamente dai coltivatori di Sud America, America Centrale e Africa, Asia (India) – nascono il gusto e l’aroma illy, sempre costanti, in ogni tazzina, in qualsiasi parte del mondo la si beva.
I numeri dell’azienda
Ogni giorno nel mondo vengono serviti più di 8 milioni di caffè preparati con il blend illy, destinato ai settori HoReCa (hotel, restaurant, café), al consumo a casa, in ufficio e on the go. A seconda dei canali, il caffè è disponibile in barattolo (grani o macinato), capsule o cialde. Il caffè illy è commercializzato in 140 Paesi, in tutti e 5 i continenti, ed è servito in più di 100mila esercizi pubblici. Nel 2021 illycaffè, che controlla direttamente e indirettamente undici società e impiega 1.350 persone, ha realizzato un fatturato consolidato di 446,5 milioni di euro. L’export ha raggiunto un giro d’affari pari al 65% delle vendite totali. Quando è scoppiata la pandemia è stato potenziato il canale e-commerce. A guidarla è Cristina Scocchia, amministratore delegato. Andrea, uno dei figli di Ernesto e nipote del fondatore Francesco, ne è il presidente.
La storia
L’ungherese Francesco Illy arriva a Trieste dopo la Prima guerra mondiale. Studia economia a Timisoara e lavora a Vienna. È ingegnoso e cosmopolita. Si innamora della città e di una donna, e diventa triestino. Comincia a lavorare nel campo del cacao e del caffè, che da tutto il mondo arrivano nel porto di Trieste. Nel 1933 Francesco fonda la illycaffè. Nel 1935 inventa la Illetta, la nonna delle macchine per l’espresso, e un metodo di conservazione rivoluzionario, la pressurizzazione, che mantiene intatte le qualità del caffè e permette di esportarlo in Paesi lontani.
Negli anni ’40 i barattoli illy arrivano fino in Svezia e in Olanda. Ernesto, figlio di Francesco, si laurea in chimica ed entra in azienda a fine anni ’40. Dà impulso alla ricerca scientifica e tecnologica e crea un laboratorio chimico interno. Negli anni ’50 l’azienda si espande e comincia a vendere anche barattoli più piccoli, di caffè macinato, per il consumo a casa. Nel 1965 si trasferisce in via Flavia. Nel 1974 illy propone il caffè in cialde, per preparare anche in ufficio o a casa un espresso come al bar. Nel 1988 deposita un brevetto per la selezione digitale dei chicchi, che permette di scegliere, a uno a uno, solo quelli perfetti.
Innovazione e sostenibilità
Per ottenere il caffè della migliore qualità, l’azienda lo acquista direttamente alla fonte, in un cammino di sostenibilità economica, sociale e ambientale che attraversa tutta la filiera, come definito nel protocollo Sustainable Procurement Process definito dall’ente internazionale DNV GL. Nel 2021 illy è stata la prima azienda italiana del caffè ad ottenere la certificazione B Corp. Il caffè illy viene prodotto secondo degli standard precisi che vengono richiesti ai produttori dei diversi Paesi ai quali viene poi corrisposto un premium price per questo.
In illycaffè si pone grande attenzione alla scienza e alla ricerca applicata alla materia prima e a tutti i processi produttivi, dalla selezione alla preparazione, tanto che molte delle innovazioni, che hanno segnato la storia del caffè, sono nate in casa illy. Per coltivare e sviluppare la conoscenza e la cultura del caffè, nel 1999 l’azienda ha creato l’Università del Caffè, che ogni giorno diffonde il suo patrimonio di competenze a produttori e coltivatori, imprenditori e baristi, ma anche a consumatori e intenditori. L’Università del Caffè, oltre al quartier generale di Trieste, ha 26 sedi fuori dall’Italia e in 21 anni ha formato più di 320mila persone in tutto il mondo.

Andrea Illy
Affinché l’esperienza data da una tazzina di caffè illy sia sempre costante, illycaffè ha ideato una molteplicità di prodotti e progetti, per ogni luogo e occasione di consumo e per ogni preparazione. Nei bar con gli illy Caffè, per rivivere la magia dello stile di vita italiano dove si crea un’atmosfera speciale tra caffè, cultura e cucina. Con il programma Artisti del Gusto, che distingue a livello internazionale i locali d’eccellenza, con la Guida ai Bar d’Italia del Gambero Rosso. Per la casa, Iperespresso, un’innovazione protetta da 5 brevetti internazionali e le capsule in alluminio compatibili. In ufficio, macchine e sistemi dedicati, e in molti altri luoghi ha creato il caffè “ready to drink”.
La tensione verso la perfezione, la passione per il bello e il ben fatto hanno spinto l’azienda ad amplificare il piacere sensoriale dato dal caffè, coinvolgendo anche la vista e l’intelletto, attraverso l’arte. Nascono così nel 1992 le illy Art Collection, le celebri tazzine d’artista, firmate negli anni da più di 125 esponenti del panorama internazionale dell’arte contemporanea. Da allora, illycaffè contribuisce attivamente alla valorizzazione e promozione dell’arte contemporanea, lavorando fianco a fianco con artisti affermati ed emergenti, creando eventi, sostenendo grandi manifestazioni internazionali, come la Biennale di Venezia, e le più importanti fiere, come Artissima, offrendo visibilità agli artisti dei Paesi emergenti con illy sustainArt. Sono degli anni ’90 le tazzine illy Art Collection, il nuovo marchio, disegnato dall’artista americano James Rosenquist e il Premio Brasile per i coltivatori eccellenti.
Come si è detto, nel 2019 illy ha iniziato a strutturare un percorso, diventando prima società benefit. Ha infatti inserito nel suo statuto la necessità di perseguire il beneficio comune, operando in modo responsabile e trasparente. Poi è diventata BCorp. Non è facile ottenere questo tipo di certificazione. Solo il 5% delle aziende raggiunge il risultato minimo di 80 punti per certificarsi. Ma è nel dna di illy essere sostenibili lungo tutta la filiera. Di recente si è deciso di applicare dei principi di agricoltura rigenerativa in alcune delle piantagioni che producono il caffè illy. Ci sono persone in illy che lavorano per garantire l’assistenza e il benessere nelle piantagioni, e in Italia e nelle altre sedi per assicurare condizioni di lavoro giuste e paritarie tra generi.
Uno dei tre ambiti di intervento, fissati nello statuto della illycaffè, include l’economia circolare e l’innovazione a beneficio del pianeta. Si prevede il miglioramento dell’efficienza energetica e del consumo delle risorse per ridurre progressivamente le emissioni lungo tutta la filiera. Questo in conformità con il principio guida della sostenibilità ambientale che si traduce nel non inquinare, non sprecare, utilizzare risorse rinnovabili con l’obiettivo di diventare carbon free entro il 2033. Obiettivo che illy vuole raggiungere con i suoi partner di filiera.
Con i produttori di caffè si condividono le migliori tecniche agronomiche, che sono diffuse attraverso la formazione impartita dai tecnici e dall’Università del Caffè e l’assistenza in campo per applicarle. Dall’altra parte della filiera, guardando ai consumatori, sono stati introdotti sul mercato nuovi materiali monouso ecosostenibili: i bicchieri take-away riciclabili, disponibili nei bar illy, nei punti vendita diretti illy Caffè e nel canale Vending, che consentono una riduzione della plastica pari a più di 175 tonnellate all’anno.
Nell’ambito dello smaltimento delle capsule Illy si è attivata nel recupero e riciclo del materiale esausto a livello globale, attività resa complessa dalla normativa che è diversa di Paese in Paese. È stato avviato insieme a Terracycle un programma di raccolta e riciclo delle capsule illy sia in plastica Iperespresso che in alluminio, attivo nei principali mercati europei. Per l’Italia, dove i vincoli legali sul tema della gestione dei rifiuti sono più stringenti e non permettono l’avvio del processo, si è proceduto a siglare un accordo con altri player del caffè per il recupero e il riciclo delle capsule in alluminio (2021) e a prendere parte al primo progetto pilota italiano di recupero delle capsule in plastica con la Regione Friuli Venezia-Giulia, l’Agenzia regionale per l’ambiente del Friuli Venezia-Giulia (Arpa Fvg), Nestlé Italiana Spa, Net Spa, A&T2000 Spa e AcegasApsAmga Spa (2021).
Recentemente, è stata siglata una partnership con Kartell per trasformare le capsule di scarto in un prodotto di design. Al Salone del Mobile illy ha presentato Re-Chair, la prima sedia nata da questo progetto di collaborazione, disegnata dall’architetto Citterio e realizzata con le capsule di scarto. Proseguono inoltre le collaborazioni con Università, centri di ricerca, associazioni di categoria per trovare ulteriori alternative valide come l’uso di materiali biodegradabili o eco-compatibili.
Sanità, persone, Fondazione
Di recente illy ha finanziato il progetto Clinica Movil, ossia una clinica medica mobile che ha offerto servizi medici e odontoiatrici a più di 1.300 produttori e alle loro famiglie della zona di Santa Rosa, in Guatemala. La clinica è stata aperta in un luogo strategico per riuscire a coinvolgere più produttori. Questa clinica mobile, che per tanti produttori rappresenta l’unica possibilità di ricevere cure mediche e odontoiatriche, diventerà un progetto scalabile. Illy è attiva anche nell’ambito dell’istruzione. Negli anni l’azienda ha sostenuto la realizzazione di scuole di ogni grado con l’obiettivo di contrastare l’abbandono scolastico e il conseguente lavoro minorile, di formare i ragazzi alla produzione del caffè per mitigare il rischio dell’abbandono della coltura a causa dell’elevata età dei coltivatori e di supportare le famiglie nel periodo della raccolta, offrendo strutture di accoglienza che forniscono servizio sanitario, educativo, economico e alimentare oltre che un luogo sicuro in cui i bambini vengono accuditi mentre i genitori sono al lavoro. A questo è servito, ad esempio, il programma di accoglienza per minori Casas de la Alegría nella regione di Coto Brus, al confine con il Panama, finanziato attraverso la Fondazione Ernesto Illy e pensato per le 15mila famiglie che ogni anno attraversano il confine per raccogliere il caffè.
Progetto simile quello che riguarda le scuole costruite nelle zone rurali del Guatemala, Honduras, Ruanda o Nicaragua per i figli dei produttori di caffè. In Rwanda, con un focus particolare sul tema dell’equità di genere, attraverso la Fondazione Ernesto Illy l’azienda ha contribuito, con il fornitore Sucafina e a Kahawatu Foundation, all’acquisto di un terreno e alla piantumazione di circa 2.500 alberi di caffè di qualità certificata, da destinare come Farmer Field School ad una cooperativa di 40 donne produttrici di caffè della località di Hindiro. Un primo passo verso un’inclusione quanto mai necessaria in una filiera come quella del caffè che si compone per il 50% da donne. E forse non è un caso che anche alla illycaffè le donne rappresentino il 50% del totale dei dipendenti.
Partner
Il 21 novembre 2020, illycaffè ha annunciato il closing dell’operazione di vendita da parte del Gruppo Illy di una quota del 20% di illycaffè, premium brand globale di caffè con sede a Trieste, a Rhône Capital con le sue affiliate, “Rhône”, società di private equity globale con un focus su investimenti in imprese con presenza in tutta Europa, Nordamerica oltre Atlantico. Rhône è stato scelto come partner strategico per accompagnare illycaffè nella prossima fase di crescita internazionale, in particolare negli Stati Uniti. La partnership con Rhône rappresenta un’altra tappa fondamentale nel percorso di crescita della società e nell’esecuzione dei suoi piani futuri che porterà alla quotazione in Borsa nell’arco 2022- 2026.
Photo cover: Cristina Scocchia