Fornire strumenti di data analytics, machine learning, digital twins, HPC e simulazione numerica per rendere le aziende più competitive e sostenibili. Questo il focus di un’azienda fondata nel 1985 in Michigan e presente in 25 Paesi. A parlarne Andrea Maria Benedetto, Country Manager Italia e SVP EMEA di Altair.
Di cosa si occupa Altair in Italia e nel mondo?
La visione di Altair è quella di fornire ai propri clienti soluzioni di “computational science” per prendere decisioni corrette nei settori design, ingegneria, produzione, business analytics e finanza basate su dati oggettivi. Sviluppiamo e proponiamo un insieme di strumenti basati su algoritmi matematici che, attraverso interfacce facili e intuitive, possano supportare aziende, università e centri di ricerca a creare prodotti e servizi in linea con le attese dei loro clienti. Il nostro background è radicato nell’ingegneria, principalmente nei settori automotive e aerospace, dove supportiamo gli ingegneri nello sviluppo dei loro prodotti con sofisticati strumenti di simulazione. Durante i nostri 40 anni di storia, ci siamo costantemente evoluti diventando ciò che Altair è ora: uno dei player con l’offerta più ampia di strumenti di simulazione numerica, data analytics, data Science, machine learning e intelligenza artificiale. Inoltre, supportiamo sia l’area ingegneristica che l’area legata alla data Science con strumenti di ottimizzazione dell’utilizzo dell’HPC (High Performance Computing). Cosa ci rende veramente unici è però l’approccio ai clienti, all’implementazione dei loro progetti e al supporto che diamo per integrare gli strumenti più sofisticati nel contesto del loro processo di sviluppo del prodotto.
Parliamo di innovazione dei prodotti: quali sono i vostri principali progetti e in quali mercati si inseriscono?
Altair è nata lavorando nei settori tecnologicamente più sfidanti ed è un player di riferimento nel mondo dell’automotive e dell’aerospace. L’evoluzione del nostro prodotto, sia in modo organico che per acquisizioni, ci ha però spinti a essere estremamente rilevanti per clienti del settore finanziario e bancario, enti governativi e di ricerca, elettronica, beni di largo consumo, utilities nel mondo dell’energia. Risolviamo le esigenze dei clienti lavorando su complessità tecniche (tra cui migliorare le prestazioni di vetture di Formula 1, moto GP e barche da regata), sulla comprensione e l’utilizzo di grandissime quantità di dati da elaborare in tempo reale (ad esempio per identificare frodi nel settore bancario), sul come gestire dei pozzi petroliferi o in generale le risorse industriali, minimizzando i costi ed ottimizzando la manutenzione.
Una delle vostre ultime partnership è stata con il team Luna Rossa per l’America’s Cup: di che esperienza si tratta?
Ciò che facciamo per Luna Rossa è un utilizzo estremamente sofisticato dei nostri strumenti, raccogliendo le sfide di un partner ed aiutandolo, anche con nostre persone inserite all’interno della loro struttura, a realizzare uno dei progetti tecnologicamente più avanzati e raffinati del settore. Ciò che possiamo dire della nostra relazione con Luna Rossa è che permettiamo loro di essere estremamente veloci, accurati, confidenti nel loro processo di sviluppo. Per poter consentire loro di raggiungere questi obiettivi, dobbiamo continuamente raffinare i nostri strumenti plasmandoli sulle loro esigenze specifiche. Per esempio, la corretta valutazione dei carichi indotti dall’interazione con i fluidi per una barca da regata è fondamentale per ottimizzare le prestazioni della complessa struttura in fibra di carbonio. Grazie all’elevato livello di accuratezza raggiunto, si è riusciti a sviluppare un vero e proprio Digital Twin dell’intera barca: il che permette ai tecnici di Luna Rossa non solo di ottimizzare il prodotto, ma anche di monitorarlo durante le uscite in mare.
Che importanza date alle partnership e all’essere fornitori di diverse realtà aziendali?

Altair si impegna nella mobilità elettrica sostenibile
Come dicevo prima, è fortemente legata al nostro modo di lavorare. Noi non vendiamo software, ma strumenti di sviluppo organicamente inseriti all’interno delle metodologie, spesso consolidate, dei nostri clienti. Per poter fare ciò, dobbiamo essere in grado di supportarli nell’ottimizzare l’impiego dei nostri software all’interno dei progetti più difficili. Significa stare al fianco, integrati nelle strutture di sviluppo del prodotto. Questo permette ai nostri tecnici di sviluppare competenze molto importanti e variegate, consolidando esperienze provenienti dai diversi settori industriali, di trasferire conoscenze e best practices da un settore all’altro. Spesso, quando approcciamo clienti piccoli all’inizio del loro percorso di transizione digitale, ci vedono come il fornitore specialistico di nicchia: dopo un po’, interagendo con noi, capiscono che non abbiamo solo gli strumenti ma anche le capacità per comprendere le sfide industriali da fronteggiare e per guidarli verso soluzioni innovative e competitive.
Come si traducono sostenibilità e CSR in Altair?
La risposta non può che essere duplice, quindi sia partendo da un punto di osservazione interno su Altair, sia valutando il contributo di Altair ai propri clienti. Se guardo Altair al suo interno, mi ritengo orgoglioso di lavorare in un’azienda che ha nella sostenibilità, nell’etica, nel rispetto per le diversità e per il ruolo sociale all’interno delle comunità in cui lavoriamo un suo punto fermo e imprescindibile. Se guardo ai clienti, i nostri prodotti li supportano nell’innovazione, nell’esplorare nuove strade, nell’ottimizzazione e quindi nella riduzione di peso, nel miglioramento delle prestazioni aerodinamiche, nella riduzione dei consumi, e poi nella valorizzazione dei dati aziendali trasformandoli da costo in risorsa.
Cos’è il consorzio Altair® Material Data Center?
Da sempre l’approccio di Altair è stato di apertura verso il mondo esterno, di realizzazione di reti e connessioni. Altair ha sempre aperto le porte verso prodotti di terze parti o addirittura di competitor perché ha ben chiaro come la realtà dello sviluppo prodotto richieda soluzioni che permettano ai clienti di utilizzare una ampia gamma di strumenti ritenuti i più idonei alle proprie esigenze e alle metodologie di sviluppo. In linea con questa filosofia , c’è un approccio ai materiali e alle loro caratterizzazioni che permette a tutti gli stakeholders di avere una base e una piattaforma comune di sviluppo e di scambio. Il valore risiede proprio nella connessione tra il progettista del materiale, il tecnologo di trasformazione, il laboratorio di ricerca e l’utilizzatore finale con il solo obiettivo di ottimizzare il prodotto nel suo intero ciclo di vita.

Esempio di tecnologia Digital Twin
Un vostro approfondimento sul futuro della digitalizzazione di ingegneria e produzione.
È finalmente la chiusura del cerchio tra ingegneria e sviluppo del prodotto, produzione e reale utilizzo. Come fattori abilitanti vediamo certamente la convergenza tra tre mondi che sono sempre stati separati e che invece per noi rappresentano un unicum organico: le simulazioni multifisiche, la filiera dei dati (IoT – Internet of Things, la gestione e visualizzazione dei dati, l’intelligenza artificiale e il machine learning ad essi applicati) e le capacità di calcolo in cloud o diffuse. Questo fa dell’HPC (High Performance Computing) il fattore abilitante per un utilizzo molto spinto della Computational Science e per realizzare in modo pratico, realistico ed efficace il concetto di Digital Twin.