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Con la nuova frontiera dell’arte, il mondo di Van Gogh rivive in 3D

di Cinzia Ficco
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La casa gialla, la camera, i girasoli, le barche di pescatori sulla spiaggia di Les Saintes Maries de la mer, l’autoritratto: da qualche anno i capolavori di Van Gogh si possono ammirare anche a cielo aperto e, soprattutto, animati.

Luca Agnani (Macerata, ’76), un diploma tecnico, si è concesso il lusso di “ritoccare” alcune opere del maestro olandese e renderle vive. Ha lavorato sulle ombre mancanti e trasformato alcune opere in tele giganti, che ricoprono e illuminano palazzi, chiese, cattedrali, monumenti, musei.

«L’esperienza che più mi ha formato è stata quella a Barcellona – dice – dove per un anno ho frequentato un corso di grafica 3d e web design. Tornato in Italia, ho iniziato a collaborare con varie agenzie di comunicazione per realizzare animazioni 2d/3d e siti web. Il video mapping è una tecnica di proiezione. Una decina di anni fa era utilizzata soprattutto all’estero. In Italia erano pochi gli studi professionali che se ne occupavano. Ora c’è maggiore interesse e, di conseguenza, molti iniziano a trovare lavoro in questo settore».

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Come realizzi le tue opere?

«Si parte da una foto dell’edificio, poi si ricrea in 3d il modello. Successivamente, attraverso l’uso di programmi di animazione 2d e 3d, si va ad animare la facciata, creando così un video che sarà proiettato sull’edificio stesso. A parte i computer, per realizzare il video servono solo uno o più proiettori, a seconda della grandezza del palazzo».

Fino a oggi hai realizzato più di un centinaio di opere di Van Gogh in 3d. La più grande proiezione?

«Sui portici di Carpi, 280 metri, ma anche, anche quella sulla Basilica di San Petronio a Bologna. All’estero, sulla facciata dell’Ermitage di San Pietroburgo, sul museo d’arte contemporanea di Mosca, su altri palazzi in Croazia, Slovenia, Senegal, Marocco. Tutto da solo».

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Per ora hai ripreso solo Van Gogh?

«Il video di Van Gogh è nato per passione, curiosità e caso. Mi sono documentato molto su di lui. All’inizio volevo capire solo come sarebbero stati i suoi quadri aggiungendo ombre là dove non c’erano. Ho iniziato sul dipinto “La camera”. L’effetto mi piaceva e sono andato avanti. Alla fine ho rifatto in 3d più di dieci dipinti e animandoli, ho pensato di farci un breve video e pubblicarlo. Le opere di Van Gogh sono già animate così come sono. Impossibile aggiungere altro. Il mio obiettivo è spingere i più giovani ad andare nei musei. Se snaturo la sua arte? Un video rimane un video, non è proiettato sull’originale, ma pubblicato su YouTube. Perciò credo che non vada a snaturare l’ingegno del maestro, ma a promuoverlo attraverso un linguaggio moderno».

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Dopo Van Gogh, ti è stato commissionato un Monet.

«Nel 2013 mi sono classificato terzo al Circle of Light, festival internazionale di video mapping che si svolge a Mosca. Dopo ho ricevuto dei premi in Italia».

Van Gogh Shadow è il progetto più famoso di Luca. Risale a nove anni fa, è stato realizzato in due mesi ed è diventato un’animazione in 3d di tredici quadri sulle note di “Experience” di Ludovico Einaudi. Viene visualizzato in pochi mesi in tutti i continenti e recensito da numerosi siti italiani.

«Nell’agosto dello stesso anno il canale televisivo Olandese Nederland 1 lo trasmette durante lo show televisivo 1 vs 100 mentre a settembre l’utilizzo del video viene richiesto per l’inaugurazione dei nuovi monitor LG OLED presso la catena dei negozi John Lewis a Londra. Nel mese di novembre, inoltre, su invito del Van Gogh Museum, viene presentato ad Amsterdam in occasione del Friday Night at the Van Gogh Museum».

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Nel 2014 il video diventa materiale didattico per alcune scuole elementari in Brasile e inserito in un progetto americano – Klio – nella collezione di digital art con la partnership di Art.com. L’anno seguente, Van Gogh Shadow viene pubblicato su Bright Side e in pochi giorni ottiene più di dieci milioni di visualizzazioni. Nello stesso anno è proiettato all’interno del Light Move Festival di Łódź in Polonia. Nel 2016 il progetto si evolve, diventando una mostra di 10 video che in loop riproducono nei quadri il giorno e la notte. Il Comune di Viterbo se ne interessa e lo ospita nel Palazzo dei Priori per un mese durante le festività natalizie.

I committenti di Luca sono vari: comuni, associazioni, privati.

«Ora sto realizzando un video mapping sul Palazzo Ducale di Genova per l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. In futuro? Sarebbe bella una quarta dimensione, ma tecnologicamente siamo molto lontani ancora. Cosa direbbe Van Gogh? Non ce lo vedrei passare il tempo su YouTube».

 

Cinzia Ficco

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