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Gruppo Magaldi, tecnologie innovative per competere in un’economia globale

di Valentina Tafuri
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Centrali termoelettriche, fonderie, acciaierie, impianti metallurgici e cementerie. Fondato nel 1929, il Gruppo Magaldi produce a livello mondiale trasportatori a nastro metallico per movimentare materiali in condizioni severe. Intervista al CEO Paolo Magaldi: «Siamo una boutique manifatturiera locale, che da oltre 90 anni porta in alto il vessillo della qualità made in Italy in tutto il mondo».

Per movimentare materiali sfusi e abrasivi, a temperature estremamente elevate o in condizioni di processo difficili – temperature elevate, carichi pesanti, percorsi fortemente inclinati, funzionamento intensivo, materiali polverosi, abrasivi o tossici – occorrono tecnologie all’avanguardia, adatte a operare in centrali termoelettriche alimentate a combustibile solido (carbone, lignite, biomasse), fonderie, acciaierie, impianti metallurgici e cementerie.

Dal 1929, con 55 brevetti depositati a livello internazionale, il gruppo ha fatto dell’innovazione la propria vocazione d’impresa sin dall’inizio. Paolo Magaldi, CEO del Gruppo, è la terza generazione della famiglia fondatrice: insieme alla sorella Letizia e al fratello Raffaello coniugano tradizione e innovazione, riuscendo a rimanere un punto di riferimento per impianti di vario genere, compresi quelli specializzati nel riciclo dell’alluminio, i termovalorizzatori, le centrali a biomasse o quelle termoelettriche a carbone. «Una boutique manifatturiera locale, che da oltre 90 anni porta in alto il vessillo della qualità made in Italy in tutto il mondo», la definisce Paolo Magaldi, intervistato tra i mille impegni di una giornata frenetica.

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Paolo Magaldi

L’innovazione, una virtù di famiglia.

Tutto è iniziato con mio nonno, Paolo Magaldi. Lui avviò l’azienda proprio grazie all’invenzione della “Supercinghia Magaldi”. Da allora, non abbiamo mai smesso di innovare e ricercare soluzioni in grado di offrire valore aggiunto ai nostri clienti. Negli anni ’80 abbiamo inventato e brevettato un sistema che ha rivoluzionato il settore energetico, introducendo – primi nel mondo – la tecnologia di estrazione a secco delle ceneri pesanti in centrali che bruciano combustibile solido (come ad esempio il carbone). A oggi sono circa 250 i sistemi a secco Magaldi installati in centrali termoelettriche di tutto il mondo. Riconosciuta come BAT (Best Available Technology) dall’Unione Europea, la tecnologia dry contribuisce a ridurre l’impatto ambientale del processo grazie all’eliminazione dell’acqua usata tradizionalmente come mezzo per l’estrazione e il raffreddamento delle ceneri pesanti. Questo significa nessuno spreco di una risorsa estremamente preziosa qual è l’acqua e nessun rischio di inquinamento delle falde acquifere, oltre ad una riduzione dei costi di O&M.

Inoltre, la tecnologia a secco Magaldi offre la soluzione per una gestione più sostenibile e redditizia delle ceneri, riducendo la quantità da mettere a discarica o, in alternativa, consentendone l’utilizzo come succedaneo di materie prime per la produzione del cemento. Oggi ci troviamo in una fase di crescita ed evoluzione dell’azienda. Negli ultimi anni abbiamo destinato capitali e risorse per lo sviluppo di tecnologie destinate a nuovi settori industriali e abbiamo dato vita alla Magaldi Green Energy, startup specializzata in ricerca e sviluppo, produzione e commercializzazione di tecnologie all’avanguardia nel settore della generazione e dello stoccaggio di energia rinnovabile.

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L’azienda ha un reparto R&S? Quali professionalità sono richieste?

Dei nostri 210 dipendenti, più della metà sono ingegneri coinvolti in attività di ricerca e sviluppo. L’accelerazione tecnologica è oggi un dato che trasforma non solo il modo di fare impresa, ma le nostre stesse vite. Per governarla e non rimanerne schiacciati, occorre investire molto più di prima in innovazione: chi lavora in settori altamente competitivi, per molti versi è chiamato in causa prima e più di altri. Noi di Magaldi da sempre sviluppiamo i nostri vantaggi competitivi grazie all’innovazione ed esportiamo il 90 per cento della produzione in 50 Paesi, lavorando in sinergia con le consociate negli Stati Uniti, Messico, India, Emirati Arabi, Germania e Australia.

Da dove viene la spinta all’innovazione in azienda?

Il tessuto aziendale è ricco di una cultura votata all’innovazione e alla piena soddisfazione del cliente. La continua ricerca di soluzioni a problemi più o meno espressi – unita a una profonda conoscenza dei processi e dei mercati che ci consente di cogliere i segnali dell’esistenza di gap tecnologici da colmare – sono il motore che ci spinge a sviluppare prodotti innovativi e affidabili. Proprio questo vantaggio competitivo ci è valso il riconoscimento da parte dei clienti del ruolo di solutions provider.

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Qual è il risultato più soddisfacente raggiunto finora nell’ambito dell’innovazione?

È difficile dare una risposta perché, come accennavo all’inizio, in quasi un secolo di storia non abbiamo mai smesso di coltivare innovazioni tecnologiche. Dalla “Supercinghia” al sistema di estrazione a secco delle ceneri pesanti, dal solare a concentrazione alle “batterie a sabbia”, la brevettazione di tecnologie affidabili ha costituito la ragione stessa della nostra avventura imprenditoriale. In oltre 90 anni e tre generazioni siamo cresciuti molto proprio grazie al desiderio di migliorarci costantemente. È per questo che ogni anno investiamo l’8% del fatturato in ricerca e sviluppo, impegnandoci nella progettazione e realizzazione di soluzioni customizzate sulle specifiche esigenze dei clienti, per soddisfarne bisogni presenti e futuri. In questa ottica potremmo definirci un po’ dei trend setter.

Di recente avete presentato una nuova soluzione green per la produzione e la distribuzione di energia. Come siete arrivati a ideare queste “batterie di sabbia”?

Le batterie di sabbia, più esattamente, il Magaldi Green Thermal Energy Storage (MGTES), è un sistema basato sulla tecnologia del letto di sabbia fluidizzato che accumula e restituisce energia termica. I primi passi per realizzarle sono stati mossi partendo dalla tecnologia solare a concentrazione, un altro nostro brevetto. Il punto di partenza è sempre il Sole, la cui energia, attraverso un campo specchi, viene raccolta in un letto di sabbia fluidizzato. L’MGTES viene alimentato da una fonte di energia rinnovabile, ad esempio fotovoltaico o eolico, che attraverso le resistenze elettriche immerse nel letto di sabbia fluidizzato genera energia pulita sotto forma di calore. Si tratta di calore “verde” che può sostituire i combustibili fossili oggi impiegati nei processi produttivi con temperature nell’ordine di 120-400 °C: ad esempio nell’industria della carta, del food & beverage, della chimica e della plastica.

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Ancora una volta da un problema, quanto mai attuale, come quello della ricerca di fonti rinnovabili e verdi di energia, nasce una soluzione apparentemente semplice ma molto efficace.

Sì, dovevamo superare il problema dell’intermittenza delle altre fonti di energia rinnovabile. Per sua stessa natura, l’energia solare ed eolica dipende dalle condizioni meteorologiche ed è questa la ragione per cui stanno entrando sul mercato sistemi di storage che consentono di utilizzarla 24 ore al giorno, sette giorni su sette, visto che tale discontinuità è oggi compensata facendo ricorso alla produzione di energia da combustibili fossili. Per abilitare efficacemente la penetrazione delle rinnovabili e la decarbonizzazione del settore industriale, la crescita delle infrastrutture per energie rinnovabili deve essere accompagnata da una crescita esponenziale dei sistemi di accumulo. Era necessario creare qualcosa che consentisse di superare questi limiti. Le batterie di sabbia Magaldi si sono rivelate tra le soluzioni più innovative da questo punto di vista. La sostenibilità ha bisogno di soluzioni concrete. La decarbonizzazione è una meta da raggiungere passo dopo passo, anche grazie a innovazioni come questa.

 

Valentina Tafuri

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