L’amministratore delegato condivide il percorso dell’azienda emiliana, dalla sua nascita nel 1967 fino a diventare un importante gruppo energetico italiano. «Stiamo investendo molto anche in nuova managerialità e tecnologia: in questi tempi nessuno può permettersi il lusso di improvvisare e vivere di rendita»
Nel 1967, quasi 60 anni fa, Renzo Zucchi intuisce le potenzialità del Gpl e fonda, a Fidenza in provincia di Parma, Socogas. Inizialmente l’azienda opera in ambito commerciale per poi crescere e diventare uno dei principali gruppi industriali italiani del settore dell’energia. Socogas è oggi guidata da Patrizia Zucchi, figlia di Renzo, donna decisa e dalle idee chiare con lo sguardo rivolto al futuro, all’innovazione e alla ricerca.
Patrizia, Socogas nasce nel 1967, fondata da Renzo Zucchi. Come si è sviluppata nel tempo?
Mio padre fu tra i primi a intuire, oltre 50 anni fa, le potenzialità del Gpl come fonte di energia. Fino a quel momento era considerato solo uno scarto della lavorazione petrolifera. Su questa intuizione lui, che ai tempi era un giovane dirigente del colosso francese Total, decise di investire, insieme a mia madre Jole, risparmi e speranze, fondando nel 1967 la Socogas, che inizialmente operava principalmente nell’intermediazione del gas e nella fornitura di Gpl alle stazioni di servizio. Dagli anni ’80 abbiamo iniziato ad allargare il nostro raggio d’azione, investendo nei distributori di carburante stradali: oggi ne abbiamo circa un centinaio di proprietà nel Nord Italia e all’estero.

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Successivamente, abbiamo sviluppato il settore dei trasporti, la logistica integrata, la distribuzione di GPL in piccoli serbatoi per usi civili e industriali, la distribuzione di GPL e metano in reti canalizzate, la commercializzazione di lubrificanti e, infine, la fornitura di metano ed energia elettrica a famiglie e imprese. La piccola società, fondata il 16 dicembre di 56 anni fa con un capitale sociale di un milione di lire, è oggi un grande gruppo italiano capace di competere con i maggiori player del mercato dell’energia.
Quali sono i vostri progetti per il futuro?
Di progetti ne abbiamo tanti: il mondo e i mercati cambiano a grande velocità e bisogna essere in grado di tenerne il passo. La nostra è un’azienda che ha scelto di accettare la sfida del cambiamento, mantenendo i piedi ben saldi nelle nostre radici e nella nostra storia. Una storia di intuizioni rivoluzionarie e di scelte coraggiose, ma anche di forte radicamento nella nostra identità e nel territorio, di uomini e donne che hanno costruito negli anni questo gruppo.
Uno dei primi progetti che intendiamo sviluppare riguarda proprio i nostri collaboratori: la vera forza di questo gruppo. A Natale ne abbiamo premiati più di venti che lavorano con noi da oltre 25 anni: c’è anche chi è in azienda addirittura dalla fine degli anni ‘60… Per questo se penso ai progetti in cantiere, i primi che voglio ricordare sono quelli di un welfare aziendale e di nuovi e più confortevoli spazi di lavoro. Grazie alla solidità del gruppo ci stiamo anche espandendo, attraverso acquisizioni di società e rami d’azienda. Stiamo investendo molto anche in nuova managerialità e tecnologia. E poi ci sono mercati del futuro: i biocarburanti, l’idrogeno, le energie rinnovabili in cui portare il marchio e l’affidabilità di Socogas.
L’aumento dei costi dell’energia e dei carburanti ha impattato sulla vostra attività? Quali soluzioni avete ideato per contenere i costi di trasporti e logistica?
Per cultura aziendale da sempre limitiamo gli sprechi, perché sappiamo bene che le risorse, sia naturali che aziendali sono preziose e non illimitate.
Il rispetto dell’ambiente rientra nella vostra mission. Come lo declinate nella realtà?
La nostra è un’azienda che ha nel DNA il rispetto per l’ambiente e lo sviluppo di combustibili sempre meno inquinanti. Sin dalla nascita Socogas ha investito molto sulla sicurezza di chi lavora e dell’ambiente: nella formazione degli addetti e nella sicurezza dei mezzi e degli impianti. Nella nostra cultura aziendale da sempre ci sono controlli accurati, procedure codificate, rispetto delle regole che, soprattutto in un settore come il nostro, sono fondamentali. Siamo stati tra i primi a credere in un combustibile a basso impatto ambientale come il Gpl, poi nel Gnl, e oggi a proiettarci nella ricerca e nello sviluppo del mercato dei biocombustibili, come il BioMetano, il BioGnl e il BioGpl che andranno a sostituire i combustibili attuali.
Per fare un esempio: con altre aziende del settore, abbiamo dato vita a Green LG Energy, una società di ricerca e sviluppo tutta italiana che si occuperà di dare slancio alla filiera del BioGpl che si ottiene dalla lavorazione dei rifiuti, in un’ottica di economia circolare. Già oggi il Gpl che conosciamo produce livelli bassissimi di CO2 nell’aria e quasi zero quote di PM10 ed è uno dei protagonisti della transizione ecologica. Il nuovo BioGpl sarà totalmente Green e, secondo gli esperti, sarà il combustibile del futuro. Ovviamente, nei nostri distributori abbiamo iniziato a installare impianti fotovoltaici e colonnine elettriche. Facciamo la nostra parte per imprimere una forte accelerazione alla transizione e al processo di de-fossilizzazione dell’economia e di riduzione dei gas serra. Credo sia un dovere di una grande azienda come la nostra non guardare solo al successo economico e di mercato, ma anche alla qualità della vita, dell’ambiente e del mondo che consegneremo ai nostri figli e ai nostri nipoti.
Quali sono le figure professionali su cui puntate per la vostra crescita futura?
Negli ultimi mesi abbiamo investito molto in capitale umano, nonostante le incertezze del momento. Abbiamo innestato nuovo management in un gruppo che ha già un personale molto qualificato, per poter affrontare al meglio un mercato in continua evoluzione. Puntiamo su una forte qualificazione e specializzazione a tutti i livelli dell’azienda, perché in questi tempi nessuno può permettersi il lusso di vivere di rendita e non c’è spazio per l’improvvisazione.

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