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L’innovazione tecnologica di Oracle per un futuro sostenibile

di Valentina Tafuri
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Marco Giletta, Vice President Sales Application Oracle per l’Europa del Sud, condivide con noi insights sulla missione e il ruolo di Oracle nel mondo digitale.

 

Oracle, colosso informatico nato negli Stati Uniti oltre 45 anni fa, ha fatto della gestione dei dati il suo cavallo di battaglia, offrendo tecnologie database che sono diventate leader di mercato in tutto il mondo pressoché in tutti i settori industriali. Si sono aggiunte poi altre soluzioni aziendali, molte in cloud. La tecnologia è sempre più abilitante di sviluppo e crescita, sia nel pubblico che nel privato, tanto che anche il PNRR è un importante fattore di spinta verso la digitalizzazione. Anche di questo abbiamo parlato con Marco Giletta, Vice President Sales Application Oracle per l’Europa del Sud.

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In sintesi, di cosa si occupa Oracle?

Nel corso degli anni l’azienda si è evoluta enormemente e oggi, oltre a tecnologie database sempre più sofisticate, offre una suite completa di software applicativi cloud-native per gestire tutti i processi aziendali – per esempio in area Customer Experience, Amministrazione Finanza e Controllo (ERP), Financial Planning e controllo di gestione (EPM), Human Resources (HCM) e Supply Chain Management – abbinata a soluzioni verticali specialistiche per settori industriali. Oracle inoltre offre servizi cloud infrastrutturali per la gestione in cloud degli applicativi e dei dati e per l’efficientamento – come in ambito Disaster Recovery e High Perfomance Computing – dei data center aziendali. Con un fatturato globale di oltre 50 miliardi di dollari (anno fiscale 2023) e oltre 160mila dipendenti in 175 Paesi nel mondo, Oracle gestisce oggi con le proprie tecnologie i dati più strategici dei propri clienti in tutto il mondo. Nello specifico, come Vice President Sales ho la responsabilità del mercato del Sud Europa (Italia, Francia, Spagna e Portogallo) per le soluzioni applicative in cloud di Oracle e coordino un team di professionisti che aiutano le organizzazioni nostre clienti nel trasformare in ottica digitale i propri processi aziendali.

Per chi, come voi, offre soluzioni informatiche praticamente per ogni settore produttivo, in quale di questi trovate maggiori stimoli per innovare?

In effetti offriamo i nostri prodotti e le nostre soluzioni in pressoché tutti i settori verticali, dall’automotive ai servizi finanziari, dal retail alle telecomunicazioni, dal settore manifatturiero fino alla pubblica amministrazione. Dalla mia recente esperienza maturata sul campo, in Italia circa l’80% dei dati della pubblica amministrazione sono gestiti con database Oracle. È chiaro quindi che troviamo uno stimolo enorme per innovare in questo settore che, grazie anche ai recenti fondi del PNRR, può rappresentare un traino enorme per l’innovazione del nostro Paese. Nel settore finanziario, le principali banche si stanno muovendo da tempo per ridisegnare i propri processi e modelli di business in ottica digitale, facendo leva su un migliore utilizzo e gestione dei dati a disposizione: un altro campo in cui Oracle fa la parte da leone.

Le vostre sono soluzioni solo per le grandi aziende?

Assolutamente no. Nel settore manifatturiero, stiamo contribuendo in maniera rilevante alla digitalizzazione dei processi di supply chain e logistica attraverso le nostre soluzioni. Oltre alle aziende di grandi dimensioni però vediamo nelle PMI, che rappresentano il vero tessuto della struttura produttiva del nostro Paese, un’area a grande potenzialità di impatto. Se da un lato infatti l’utilizzo di servizi cloud, in particolare, ha registrato una considerevole crescita negli ultimi anni, dall’altro la diffusione di altre tecnologie cruciali come i big data e l’intelligenza artificiale è ancora alquanto limitata, ma sta arrivando.

Qual è l’ambito di maggior sviluppo per Oracle in questo momento?

Ne citerei sicuramente due. Il primo, una suite completa e integrata di applicazioni, sviluppate nativamente in cloud, in grado di ottimizzare i processi aziendali già citati (Customer Experience, ERP, Financial Planning, Human Resources e Supply Chain Management). In questo ambito si inserisce il contributo di Oracle nell’area dell’Artificial Intelligence (AI), incorporando funzionalità di AI e Machine learning all’interno delle proprie applicazioni, per offrire sempre maggior valore ai nostri clienti. Il secondo ambito è rappresentato dall’offerta di servizi di cloud infrastrutturale (Oracle Cloud Infrastructure – OCI) con una piattaforma di seconda generazione che presenta la massima sicurezza e la più elevata performance per tutti i carichi di lavoro. In questo ambito si inserisce l’apertura – ormai quasi due anni fa – della Cloud Region italiana di Oracle a Milano, in grado di erogare i propri servizi a tutti i clienti che lo richiedono.

Come può la vostra tecnologia aiutare le persone a vivere meglio?

Le nostre tecnologie sono rivolte alla pubblica amministrazione e alle aziende, non soltanto a quelle di grandi dimensioni, ma anche alla PMI, grazie a un’offerta specifica e customizzata a questo segmento di business: di conseguenza aiutano “a cascata” tutti gli utenti finali, del settore pubblico e del settore privato, semplificando i processi, riducendo i costi o migliorando i risultati di tutta la filiera. Le nostre soluzioni consentono anche di esplorare nuovi modelli di business riuscendo a estrarre il maggior valore dai dati a disposizione delle aziende.

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Ci fa un esempio?

Oracle è partner tecnologico della “Oracle Red Bull Racing” (Formula 1) che tanti successi sta riportando in questi ultimi anni. Certo, per vincere ci vuole una buona macchina e un buon pilota. Ma anche la tecnologia è diventata oggi fondamentale. Oracle supporta il team della Formula 1 nella definizione delle strategie di gara, attraverso l’esecuzione di migliaia e migliaia di simulazioni in cloud, in tempo reale, prima e durante lo svolgimento della gara. Poi sta contribuendo allo sviluppo del motore 2026: Red Bull Powertrains utilizza risorse High Performance Computing (HPC) per eseguire la fluidodinamica computazionale e costruire il motore di F1 di prossima generazione.

Nel mondo digitale però c’è ancora qualcosa di molto “analogico”, tangibile. Come si traduce questo in tema di sostenibilità?

Oracle ha da tempo e convintamente abbracciato la sostenibilità ambientale (e non solo, secondo i dettami ESG, cioè Environment, Social & Governance), con passi concreti: ricicliamo la quasi totalità, oltre il 99%, di tutto l’hardware informatico che usiamo o produciamo; le nostre Cloud Region, al momento 45 in tutto il mondo, sono ospitate in data center costruiti secondo i dettami di sostenibilità più stringenti e – almeno per quanto riguarda quelle presenti in Europa – già alimentate al 100% con energia rinnovabile. Ci siamo dati il 2025 come termine per arrivare ad alimentare a energia green sia gli uffici sia le cloud region in tutto il mondo, e il 2030 per arrivare ad avere un impatto zero di impronta carbonica, il cd. “Net Zero”.  Questo si ribalta direttamente sui clienti che utilizzano il nostro cloud, e che così diventano immediatamente più sostenibili rispetto all’uso di propri data-center (o anche di cloud provider meno “green” di Oracle). Inoltre i nostri clienti possono usare in chiave ESG anche le applicazioni della nostra suite Fusion Cloud per acquisire e registrare dati ambientali durante le operazioni quotidiane, e integrare la sostenibilità all’interno dei processi aziendali stessi.

Ci spiega meglio?

I clienti possono, per esempio, tracciare i dati ambientali utilizzando le fatture e calcolare i valori delle emissioni di gas serra derivanti da beni e servizi acquistati, utilizzando una combinazione di Oracle Cloud ERP e Cloud SCM (Supply Chain & Manufacturing). Oppure raccogliere e mettere in relazione i dati ESG dei fornitori e assicurarsi che i processi di approvvigionamento, consumo e di marketing siano sostenibili acquisendo e registrando le caratteristiche specifiche della merce. Questo sempre grazie alle funzionalità di gestione del ciclo di vita dei prodotti in Oracle Cloud SCM, arrivando ad avere specifiche quali biodegradabilità, riciclabilità, efficienza energetica, efficienza idrica ed emissioni nell’aria, per poi poter comunicare con trasparenza a clienti e prospect l’impatto sull’ambiente e sulla salute di un proprio prodotto.

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Quali caratteristiche devono avere le persone che lavorano in Oracle per poter dare un vero apporto innovativo?

Gli ingredienti sono molteplici. Sicuramente una grande voglia di fare, di sperimentare e di provare nuove strade – abbinata ovviamente a un sano interesse per la tecnologia e agli impatti che la tecnologia stessa può avere nel trasformare i processi di business. Anche la capacità di lavorare in team rappresenta un requisito indispensabile. Infine – e secondo me questo rappresenta la caratteristica più importante – il desiderio di creare un impatto positivo nel business dei propri clienti, attraverso un impegno costante e continuativo.

 

Valentina Tafuri

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