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Cereal Docks, una rete di imprese e università per far crescere l’innovazione

di Elisa Marasca
COVER CEREAL DOCKS
Giacomo Fanin, seconda generazione in azienda, racconta come in Cereal Docks il Dipartimento Ricerca & Innovazione giochi un ruolo chiave nell’identificare nuove aree di creazione di valore.

«Essere un’azienda famigliare permette a Cereal Docks di radicarsi nel passato mantenendo uno sguardo lungimirante al futuro», parola di Giacomo Fanin, Business Development Manager di Corporate Venture Capital del Gruppo Cereal Docks. La nuova generazione imprenditoriale si impegna a preservare i valori fondanti e ad attuare progetti innovativi, creando così valore per l’intera filiera e rimanendo fedeli all’eredità dell’azienda. Ce lo spiega meglio Fanin in questa intervista.

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Giacomo Fanin, Business Development Manager

Qual è la visione di un gruppo che connette oltre 18mila aziende agricole?

Il Gruppo Cereal Docks ha festeggiato proprio nel 2023 i suoi primi 40 anni: guardandoci indietro, possiamo dire che sono stati anni di grandi successi, trasformazioni e crescita. Cereal Docks nasce nel 1983 da un’intuizione di mio padre, Mauro Fanin, come azienda di prima trasformazione agroalimentare, che connette gli agricoltori, fornitori delle materie prime (semi oleosi e cereali), alle filiere produttive che utilizzano i prodotti derivati, cioè farine, oli e lecitine. Oggi la nostra visione strategica è in piena evoluzione e sta passando dal concetto di trasformazione di materie prime a quello di produzione di ingredienti ad alto valore aggiunto. In questi 40 anni non abbiamo mai smesso di crescere, riuscendo a trasformarci sulla base di contesti e scenari mutati. Dagli anni 2000, in particolare, il Gruppo ha iniziato ad espandersi sui mercati nazionali ed esteri grazie ad importanti acquisizioni. Oggi connettiamo 18mila aziende agricole e nei nostri stabilimenti trasformiamo 3 milioni di tonnellate di materie prime di origine vegetale in ingredienti sicuri.

Che cos’è l’innovazione per Cereal Docks?

L’innovazione per noi si declina in diversi modi e costituisce un punto centrale delle strategie del Gruppo: è il nostro motore ausiliario per competere in un mondo sempre più complesso e in rapido cambiamento. Mettiamo in campo importanti e continui investimenti, ad esempio, per garantire impianti efficienti e sempre più avanzati dal punto di vista tecnologico. Lo stesso si può dire per l’innovazione dei processi tramite un forte impulso alla digitalizzazione e AI (ad esempio per la manutenzione dei macchinari, o nella logistica). Da oltre 5 anni abbiamo attivato il Dipartimento Ricerca & Innovazione (R&I), composto da un team multidisciplinare, in materie non solo scientifiche, ma anche umanistiche/economiche. Il Dipartimento R&I si occupa, in sinergia con le altre attività e dipartimenti del Gruppo, di sviluppare nuovi business per Cereal Docks identificando nuove aree di creazione di valore. La creazione di reti collaborative si declina però non solo internamente ma anche esternamente al Gruppo. Realizziamo infatti attività di ricerca e innovazione in collaborazione con università, centri di ricerca e reti innovative di imprese.

Come fate convivere la ricchezza della tradizione e della vostra storia con l’innovazione?

Essere un’azienda famigliare ci consente di avere delle radici molto forti e allo stesso tempo mantenere uno sguardo comune a lungo termine, declinando ogni giorno i valori fondanti del Gruppo in tutte le attività che svolgiamo, con passione, umiltà e senso di responsabilità. Questi sono i nostri presupposti fondamentali per guardare al futuro: la nuova generazione imprenditoriale dell’azienda, costituita da me e mio fratello Giovanni, si impegna a mantenere inalterati questi valori ma anche, nel concreto, a realizzare costantemente progetti innovativi che possano valorizzare ancora di più quanto è stato fatto nel passato. Questo è fondamentale per poter continuare a creare valore per tutta la filiera, adattandoci ai tempi ma rimanendo al contempo fedeli ai valori che ci contraddistinguono da sempre come azienda.

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A proposito di creazione di valore, che cos’è Grey Silo Ventures?

Il Dipartimento R&I ha collaborato fin dagli esordi con numerose startup, in particolare del food tech e dell’agri tech, basate in particolare in Europa e Israele, ma anche in Nord America e nel resto del mondo. Dal 2022, abbiamo deciso di fare un passo in più, creando un nostro fondo di investimento interno (Corporate Venture Capital).  Il nome, Grey Silo Ventures, è evocativo del primo silo per lo stoccaggio del mais da cui è iniziato il percorso imprenditoriale di mio padre e ricorda il nostro heritage, da cui la seconda generazione imprenditoriale che io rappresento deve partire per portare innovazione restando fedele alla vocazione originaria. Grey Silo Ventures investe in start up e piccole imprese che stanno sviluppando nuove tecnologie in ambito agri tech oppure ingredienti funzionali altamente innovativi.            Grey Silo Ventures ha identificato tre aree principali in cui investire: la ricerca e la realizzazione di ingredienti e tecnologie per prodotti alimentari di origine vegetale, lo studio di nuovi ingredienti e tecnologie basate sui processi di fermentazione, e la promozione di nuove soluzioni tecnologiche.

Progetti futuri?

Per il futuro, l’impegno nell’innovazione rimarrà centrale. Proseguiremo il percorso intrapreso, accogliendo le sfide della trasformazione digitale in atto nel settore agrifood, integrando sempre più alcuni elementi come l’intelligenza artificiale e la robotica, che nei prossimi anni rivoluzioneranno tutti i settori produttivi. I nostri team R&I e Dipartimento Agronomico resteranno al fianco dei fornitori agricoli in modo da agevolare e semplificare i processi di trasformazione digitale. Un focus importante sarà dedicato alla ricerca di nuovi (o migliori) ingredienti circolari e funzionali per mangimi, o delle cosiddette “proteine innovative” – nuovi ingredienti alimentari ad elevato contenuto proteico ottenuti da matrici vegetali. O, ancora, vogliamo orientare l’innovazione guardando allo sviluppo di nuovi ingredienti funzionali e free-from (per esempio farine gluten free, oli e grassi, fibre). Un ambito molto interessante, poi, sarà quello della nutraceutica e dei “superfood”, cioè gli ingredienti a più alto valore aggiunto, dotati di massima funzionalità, non solo tecnica, ma anche e soprattutto biologica. La ricerca in tale direzione tiene conto delle sinergie possibili con la divisione del Gruppo dedicata alla nutraceutica e alla cosmesi, Aethera Biotech.

 

Elisa Marasca

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