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Chiara Cormanni: «Ricerca e sviluppo fanno la differenza anche nell’acciaio»

di Annarita Cacciamani
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PPInox è un’azienda specializzata nella lavorazione di acciaio, materiale che si può riciclare e riutilizzare all’infinito. Abbiamo intervistato Chiara Cormanni, Business Developer.

 

Digitalizzazione, ricerca, innovazione. PPInox è un’azienda metalmeccanica con sede a Cerro maggiore, nel milanese. Nata negli anni 70, oggi guarda avanti per rinnovarsi ed essere sempre competitiva e performante. «Lavoriamo acciaio e l’acciaio è un prodotto di per sé sostenibile perché si può riutilizzare all’infinito. Rappresenta l’economia circolare» evidenzia Chiara Cormanni, Business Developer dell’azienda.

Di cosa si occupa PPInox?

PPInox è un’azienda metalmeccanica fondata da mio padre. Produciamo nastri, piattine e profili in acciaio inox. Li realizziamo su disegno del cliente e trovano impiego in diversi settori industriali. I nostri prodotti vengono utilizzati, in particolare, nel settore minerario e della filtrazione delle acque, ma anche nei casalinghi o nel petrolchimico. Lavoriamo sia per l’Italia, sia per l’estero. I principali mercati dove esportiamo sono Europa, Australia, Sudafrica, Stati Uniti e SudAmerica, che valgono metà del nostro fatturato.

Come coniugate la lavorazione dell’acciaio con la sostenibilità ambientale?

L’acciaio è un prodotto che è di per sé sostenibile e può rappresentare l’economia circolare perché non si butta via niente. Gli scarti di una lavorazione si riutilizzano e non vanno mai buttati. Quindi le nostre realizzazioni sono sostenibili, senza emissioni in atmosfera. Inoltre, stiamo cercando di rendere più green tutta la nostra produzione sostituendo i solventi chimici con solventi a base vegetale non inquinanti. Cerchiamo di essere attenti anche nelle piccole cose, come la mensa, dove stiamo eliminando l’usa e getta e siamo molto attenti agli sprechi.

Abbiamo, poi, installato un impianto fotovoltaico nel nostro nuovo capannone che riesce a darci circa il 20% del nostro fabbisogno energetico, che, essendo un’azienda che produce, è molto alto. Abbiamo in progetto di installare il fotovoltaico anche nel vecchio capannone, nell’ambito di un più ampio progetto di ristrutturazione. Abbiamo un impianto per il trattamento delle acque reflue e da poco abbiamo acquistato un mezzo elettrico e messo a disposizione colonnine di ricarica per i nostri commerciali dotati di veicoli ibridi.

In un settore competitivo come il vostro, quanto contano la ricerca e l’innovazione? Possono fare la differenza agli occhi dei clienti?

Abbiamo un reparto Ricerca e Sviluppo che lavora a stretto contatto con i nostri clienti, che sono non semplici clienti ma veri e propri partner con cui sviluppare idee e progetti. Cerchiamo di sviluppare prodotti sempre migliori, sui quali facciamo anche test interni nel nostro reparto produttivo. Penso che questo sia molto importante e possa fare la differenza: per questo cerchiamo di sviluppare prodotti sempre più innovativi e performanti. Parallelamente stiamo rinnovando i nostri macchinari e ci stiamo dotando di software che permettano un controllo continuo in linea sulle nostre produzioni. Anche questo è un aspetto che contribuisce a renderci affidabili e credibili agli occhi dei nostri clienti, che a volte sono multinazionali, quindi molto attente a questi aspetti.

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Nella vostra azienda che spazio trova la digitalizzazione?

È un investimento importante che siamo certi porterà a risultati considerevoli e migliorerà l’organizzazione del lavoro e la nostra produttività. Stiamo rifacendo completamente il gestionale. Ciò trasformerà il reparto produttivo dove l’operatore vedrà i disegni, i progetti e tutte le informazioni necessarie alla produzione su un supporto digitale, dai quali potrà anche interagire con gli uffici qualità e pianificazione. Allo stesso modo stiamo digitalizzando e informatizzando anche la gestione del magazzino e tutti i documenti. Una volta che il nuovo gestionale sarà attivo, sarà possibile lì reperire tutte le informazioni, che, adesso, a volte, sono solo nella testa di qualcuno e non a disposizione di chiunque.

Secondo lei, quali applicazioni può trovare l’intelligenza artificiale nell’industria metalmeccanica?

In tanti settori industriali, l’intelligenza artificiale sta già avendo applicazioni importanti, ma nel metalmeccanico l’utilizzo è ancora scarso. Personalmente, ritengo che potrà avere un ruolo importante nella fase di progettazione come supporto al lavoro dell’essere umano ma, allo stato attuale, nella produzione il ruolo dell’operatore resta fondamentale. Da noi, ogni produzione è diversa dall’altra, e non può essere affidata totalmente alla macchina, per quanto evoluta possa essere.

 

Annarita Cacciamani

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