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Novo Nordisk: «I dispositivi medici usati sono trasformati da rifiuto a risorsa»

di Annarita Cacciamani
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La multinazionale farmaceutica danese punta sull’Italia. Isabella Roth (Head of External Communication), ci spiega come il nostro Paese sia dotato di un grande hub di ricerca clinica.

 

Qualità di vita dei pazienti, sostenibilità ambientale, ricerca e innovazione. Sono le caratteristiche che disegnano oggi il profilo di Novo Nordisk, azienda farmaceutica danese nata 100 anni fa e specializzata in farmaci per patologie croniche e malattie rare. La società punta ora sull’Italia, dove a inizio 2024 è nato un grande hub di ricerca clinica. «Tra i progetti che abbiamo in corso legati all’economia circolare, uno dei più importanti è legato alla raccolta e al riciclo di dispositivi preriempiti, come, ad esempio, le penne per l’insulina», spiega Isabella Roth, Head of External Communication della sede italiana dell’azienda.

Qual è il core business di Novo Nordisk?

Con una storia che inizia più di 100 anni fa, oggi siamo un’azienda in prima linea nella cura di patologie croniche e le malattie rare. Qualche numero: a livello globale abbiamo 16 centri di produzione e 10 centri di Ricerca e Sviluppo, con più di 64mila persone in 80 Paesi. I prodotti sono presenti nelle circa 170 nazioni dove operano le diverse affiliate, inclusa quella italiana con sede a Roma. In Italia, Novo Nordisk impiega direttamente più di 375 persone, con un indotto di circa 2mila posti di lavoro, e collabora con oltre 50 aziende partner distribuite su tutto il territorio e le principali università e centri di ricerca italiani.

Cerchiamo infatti di guardare avanti per continuare a guidare il cambiamento. Accanto al diabete, il nostro impegno si allarga a obesità, malattie cardiovascolari, steatoepatite associata a dismetabolismo e Alzheimer. Siamo orgogliosi che in questo momento l’Italia sia al centro delle strategie globali. A dimostrarlo, per esempio, è la nascita del Clinical Development Center: il nostro Paese sarà lo snodo centrale di un progetto globale che lo renderà uno dei 25 al mondo dotati di un hub di ricerca clinica, non solo nelle aree terapeutiche in cui Novo Nordisk è già presente, ma anche in nuove. Più di 2mila pazienti entreranno negli studi clinici entro il 2026. Entro la fine del 2024 avremo 80 studi aperti e altrettanti trial in centri di ricerca, ospedali e università.

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Da poco avete avviato un progetto di economia circolare legato alle penne iniettive: di cosa si tratta?

Questo innovativo progetto – promosso per la prima volta in Italia – coniuga salute e sostenibilità ed è un esempio di partnership virtuosa tra istituzioni locali, operatori del settore e l’azienda. “TakeBack-ReMed” è un’iniziativa per la raccolta e il riciclo dei dispositivi preriempiti (le cosiddette ‘penne’) per la somministrazione iniettiva delle terapie. L’obiettivo è quello di trasformare queste ‘penne’ monouso in oggetti di uso comune, come sedie e complementi d’arredo. 

È un percorso che diventa un modello di raccolta e riciclo del tutto innovativo, per trasformare un dispositivo medico usato da rifiuto a risorsa.  Grazie a diverse partnership locali, infatti, Novo Nordisk raccoglie, stocca e spedisce le penne usate in Danimarca, per poi trasformarle in materie prime seconde utilizzate per la creazione di oggetti di uso comune, come sedie, lampade, vasi e molto altro. Le penne monouso adesso sono riciclabili fino all’85%. Il progetto si inserisce nell’impegno globale che Novo Nordisk ha assunto nel campo della sostenibilità con “Circular for zero”, iniziativa globale che si pone l’obiettivo sfidante di raggiungere un impatto ambientale zero entro il 2045. Sperimentato con successo in Brasile, Francia, Danimarca e Regno Unito, “TakeBack: ReMed” è arrivato anche in Italia con una fase pilota che ha interessato i comuni di Bologna, Parma e Torino. 

All’inizio del 2024 avete inaugurato a Roma una nuova sede. Quali sono le sue principali caratteristiche?

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Il 2024 è iniziato all’insegna dell’innovazione, della sostenibilità e del cambiamento anche con la scelta della nostra nuova sede a Roma. La volontà era anche quella di trovare un luogo che rispondesse al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale dell’azienda, in linea con Circular For Zero. I nuovi uffici sono dotati di certificazione WELL livello Gold, il primo sistema al mondo a definire i parametri con cui gli edifici possono migliorare la nostra vita, ed è avvolta dal “bosco transitorio”, uno spazio di 400 alberi e oltre 50 arbusti che porterà benefici come oltre 250 tonnellate di CO2 assorbite, il recupero delle polveri sottili e degli agenti inquinanti. Inoltre, a disposizione dei dipendenti, sono state installate trenta colonnine per la ricarica di veicoli elettrici e un servizio navetta dalla metropolitana per incentivare l’utilizzo di trasporti non inquinanti. 

Alla base di questo cambiamento ci sono infine i valori della NovoNordiskWay che contraddistinguono l’azienda danese fin dalla sua fondazione: innovazione, sostenibilità e flessibilità. Un luogo di lavoro non è solamente uno spazio. È una risorsa che dovrebbe creare una differenza positiva per tutti coloro che lo utilizzano.

A proposito di benessere, che cos’è il progetto “Cities Changing Diabetes”? 

Da sempre poniamo grande attenzione ai temi della promozione di stili di vita sani e della prevenzione, tematiche di estrema rilevanza quando si parla di patologie croniche. Siamo consapevoli che una risposta alle sfide sanitarie quali la gestione e il trattamento delle cronicità richiede una risposta multisettoriale che va al di là della cura e, per questo, ha adottato un approccio fondato sul concetto di “cura e prendersi cura”, della persona, della comunità e dell’ambiente in cui le persone vivono. Parlare di urban health oggi è fondamentale e prioritario: si tratta di una sfida globale, per la quale le città sono chiamate a diventare centri di innovazione in grado di favorire processi consapevoli e sostenibili di rigenerazione urbana. L’attenzione continua al miglioramento della qualità della vita, allo sviluppo delle città e del territorio sono da sempre priorità per Novo Nordisk.

Novo-Nordisk-sostenibilitaIn Italia il progetto “Cities Changing Diabetes” è realizzato in collaborazione con l’Health City Institute e con ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) e altre istituzioni, e in questi anni, ha permesso di sviluppare armonicamente una attenta attività di studio nelle nostre realtà metropolitane e non solo. L’Italia, infatti, con più di 70 comuni coinvolti e più di 13 milioni di cittadini interessati (22% della popolazione italiana), è il network internazionale più avanzato nello studio dei determinanti della salute urbana. Anche questo progetto è un’espressione concreta dell’idea di sostenibilità che Novo Nordisk persegue e intende promuovere nei prossimi anni.

 

Annarita Cacciamani

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