Luca Morari (Vice President Region Southern Europe Ricola): «La nostra filosofia è ridurre, riciclare, riutilizzare. Da sempre».
Ricola è uno dei produttori di caramelle alle erbe più famosi al mondo, che vanta una lunga tradizione: fondata nel 1930 in Svizzera dal pasticciere Emil Richterich, oggi è giunta alla terza generazione. Ricola ha la sua sede principale a Laufen, nei pressi di Basilea, e ha altre filiali in Europa, Asia e Stati Uniti. Da giugno 2006 la distribuzione in Italia è curata da Divita, società di proprietà del gruppo elvetico con sede a Busto Arsizio. «Ricola è sostenibile da quando ancora la parola sostenibilità non andava di moda», sottolinea Luca Morari, CEO di Divita e Vice President Region Southern Europe Ricola.
Qual è la storia di Ricola e del suo arrivo in Italia?
Ricola nasce in Svizzera nel 1930 da un pasticciere a cui piaceva sperimentare, Emil Richterich. Tra i suoi prodotti c’è un cristallo di zucchero alle 13 erbe, che, con il passare del tempo, diventa il prodotto di punta della sua attività. Nel 1940 nasce ufficialmente la caramella alle erbe svizzere Ricola. Negli Anni ‘60 iniziano le esportazioni, iniziando dai Paesi confinanti come l’Italia. Per diversi anni le caramelle vengono distribuite solo nel nord Italia ma nel 2006 Divita, la società che amministro, inizia a occuparsi della gestione di Ricola in tutto il nostro Paese. Oggi siamo in almeno 50 mila punti vendita in Italia. La distribuzione è molto capillare perché è un acquisto che si fa di impulso: il prodotto deve essere visto. La produzione comunque avviene in Svizzera, utilizzando erbe svizzere, come si faceva in origine.
Recentemente avete installato un impianto fotovoltaico sul tetto della vostra sede italiana: quali benefici vi aspettate da questa scelta?
Responsabilità e sostenibilità sono nella natura di Ricola. Siamo sostenibili da prima che se ne iniziasse a parlare. La nostra azienda opera nel rispetto di rigorosi standard sociali e ambientali. Questo progetto è un investimento importante che mette al primo posto il beneficio ambientale che supera comunque di gran lunga l’importanza del beneficio economico finale, dovuto al risparmio in bolletta. Abbiamo installato circa 60 moduli fotovoltaici sul tetto della nostra sede. È solo un primo passo per diventare sempre più eco-sostenibili.
Che tipologia di packaging utilizzate per le vostre confezioni?
Siamo stati tra i primi nel nostro settore ad utilizzare confezioni di carta e cartoncino, riciclabili. Già dagli Anni ‘70 Ricola ha eliminato gli stick con le caramelle incartate una per una per passare al pacchetto. In questo modo si utilizza molta meno plastica, quindi è un tema su cui siamo focalizzati già da 50 anni. Oggi abbiamo come obiettivo una continua riduzione delle emissioni di anidride carbonica, un miglioramento innovativo del packaging seguendo nuove linee guida, ottenere un’ulteriore riduzione di consumo d’acqua nelle fasi produttive e acquisire unicamente energia al 100% da risorse rinnovabili.
Avete in atto progetti di economia circolare?
La nostra filosofia è ridurre, riutilizzare, riciclare. Produciamo in un solo stabilimento in Svizzera, utilizzando erbe prodotte nelle vicinanze. Abbiamo poi tre centri di impacchettamento. Siamo, inoltre, diventati B-Corp perché negli ultimi due anni Ricola ha perfezionato un approccio completo alla sostenibilità, identificando sei aree principali in cui può avere impatto in maniera più significativa: principi agricoli, gestione dei rifiuti, innovazione degli imballaggi, mitigazione dei cambiamenti climatici, conservazione dell’acqua e approvvigionamento etico di materie prime.
Come è organizzata la vostra rete di trasporto e distribuzione? Come cercate di limitare l’impatto ambientale?
La nostra distribuzione è capillare e ci affidiamo a dei grossisti. In Italia abbiamo un centro logistico dove arriva il prodotto direttamente dalla casa madre. Quando è possibile effettuiamo i trasporti su rotaia, altrimenti vengono utilizzati mezzi moderni dal limitato impatto ambientale. L’attenzione di Ricola all’ambiente e alla sostenibilità trova la più grande dimostrazione nel Centro delle Erbe a Laufen. Il centro è una struttura semplice e compatta caratterizzata da una facciata a sezioni monolitiche in elementi di argilla a vista realizzati con terra di provenienza locale, della vicina valle di Laufen che dista circa 8-10 chilometri. L’argilla ha un positivo effetto di sostenibilità nell’uso dell’energia e nel controllo complessivo della climatizzazione, in quanto materiale che controlla l’umidità. Il fabbisogno energetico del nuovo stabilimento è inoltre integrato da un sistema di riscaldamento che recupera il calore riciclato dall’essiccatoio adiacente e da pannelli solari posizionati sulla copertura. Ricola con questo progetto raccoglie in un unico centro il cuore pulsante della sua produzione, le sue erbe. Energia e sostenibilità non sono considerate opzioni esclusivamente tecniche, ma sono parte integrante nell’architettura come qualità essenziali del progetto complessivo.
Photo cover: Aussen