Innovazione, collaborazione e strategie globali: è questo il futuro della space economy italiana secondo il vicepresidente di Aipas (Associazione delle imprese per le attività spaziali) Roberto Medri, intervistato a margine dell’International Astronautical Congress a Milano.
Dal supporto alle piccole e medie imprese all’inclusione delle grandi aziende, Aipas si propone di rappresentare le esigenze del settore aerospaziale italiano. Roberto Medri, vicepresidente, spiega a Innovation Hero come l’associazione favorisca lo sviluppo di un ecosistema spaziale competitivo e sostenibile, valorizzando le competenze nazionali, stimolando la collaborazione con le istituzioni e creando opportunità di crescita per il mercato internazionale.
Da quali esigenze nasce Aipas e chi ne fa parte?
Aipas è nata nel 1998 dall’esigenza di rappresentare gli interessi delle piccole e medie imprese italiane del settore aerospaziale, che già allora erano un bacino in crescita di competenze e capacità, ma necessitavano di tutela e rappresentazione. Le piccole e medie imprese hanno esigenze e caratteristiche spesso differenti e complementari rispetto alle grandi aziende. L’obiettivo iniziale era rappresentare questa diversità. Tuttavia, con il tempo è emerso che anche l’incontro tra PMI e grandi aziende era strategico per il settore. Per questo, nel 2007, Aipas ha aperto le adesioni alle grandi imprese, creando un ecosistema spaziale dove aziende di ogni dimensione possono collaborare, coordinarsi e cooperare in modo sostenibile. Oggi conta 79 imprese associate, di cui 9 sono grandi aziende. Le altre sono piccole e medie imprese, con una buona parte rappresentata da start-up e Pmi innovative: ci impegniamo a rappresentare un sistema industriale eterogeneo, capace di rispondere alle sfide del mercato spaziale.

Roberto Medri, vicepresidente Aipas
Quali sono le principali esigenze delle imprese dell’aerospazio e come vi rapportate con le istituzioni?
Il settore spaziale dipende in gran parte dalla spesa pubblica, dato che i principali clienti sono le istituzioni. Le imprese forniscono alla pubblica amministrazione servizi fondamentali per il Paese e per l’Unione Europea. Questi includono telecomunicazioni, sistemi di posizionamento e navigazione satellitare, osservazione della Terra, monitoraggio ambientale e sicurezza.
Aipas svolge un doppio ruolo: da un lato, rappresentiamo presso le istituzioni le esigenze delle imprese, aiutando i decisori pubblici a sviluppare piani, programmi di investimento e normative che favoriscano la crescita del settore. Dall’altro, comunichiamo alle aziende associate le opportunità e le iniziative istituzionali rilevanti. L’obiettivo è stimolare l’utilizzo dei servizi spaziali nella pubblica amministrazione, affinché questa diventi un motore trainante per il mercato, contribuendo a costruire una domanda pubblica che possa poi sostenere il mercato privato. Un esempio del nostro impegno è la proposta di una disciplina specifica per i contratti pubblici nel settore spaziale, sul modello del Codice degli Appalti adottato per la difesa e la sicurezza. Questo strumento è necessario perché la normativa attuale non tiene sufficientemente conto della strategicità e unicità del settore spaziale, e ciò rappresenta un freno al suo sviluppo.
Può tracciare un bilancio della partecipazione di Aipas all’International Astronautical Congress (IAC)?
Aipas ha partecipato a IAC 2024 organizzando uno stand collettivo che ha ospitato 19 imprese italiane, ciascuna con uno spazio dedicato. Lo stand includeva anche una zona comune con una sala riunioni per facilitare incontri e colloqui. A supporto dell’iniziativa, abbiamo avuto 5 sponsor che hanno contribuito al successo della partecipazione. Inoltre, altre 22 aziende associate hanno preso parte all’evento in modo autonomo. Questo ha reso la presenza dell’industria spaziale italiana particolarmente significativa. Durante l’evento, le aziende italiane hanno avuto l’opportunità di incontrare delegazioni estere provenienti da paesi come Francia, Canada, Lituania e Catalogna, presentando la propria offerta e creando opportunità di collaborazione internazionale. È stato un evento unico e di grande successo per l’Italia, superando le aspettative sia in termini di partecipazione che di risultati. Un’opportunità straordinaria per promuovere le competenze italiane e consolidare rapporti con nuovi interlocutori globali.
Avete in corso collaborazioni con università o enti di ricerca?
Certamente. Collaboriamo regolarmente con università ed enti di ricerca per condurre studi di settore e valutare la sostenibilità del sistema spaziale. Una partnership particolarmente significativa è quella con il “Space Economy Lab” della SDA Bocconi, con cui collaboriamo da anni. Insieme, realizziamo studi approfonditi per analizzare la capacità del settore spaziale italiano e rappresentarne il valore. Questi studi sono condivisi sia a livello pubblico, attraverso pubblicazioni, sia direttamente con le aziende associate, per offrire loro informazioni utili a orientare le proprie strategie. Parallelamente, lavoriamo con università ed enti di ricerca per sviluppare iniziative legate alla formazione delle risorse umane. Il settore spaziale è in forte crescita e ha un continuo bisogno di nuovi talenti altamente specializzati. Progettiamo percorsi formativi mirati per neolaureati, con l’obiettivo di favorire il loro inserimento nelle imprese. Questo ci consente di rispondere alle esigenze di un mercato in espansione e di mantenere un alto livello di competitività.

Associati AIPAS allo IAC 2024 Milano
Qual è lo stato di salute della space economy oggi?
La space economy è in rapida crescita, con numeri impressionanti. Un recente studio del World Economic Forum stima il valore globale del settore in 630 miliardi di dollari, con la prospettiva di triplicare nei prossimi dieci anni. Questo dato include non solo le attività spaziali in senso stretto, ma anche l’indotto generato, per esempio, dalle applicazioni per la navigazione satellitare nei veicoli o nei dispositivi mobili. In Europa, il mercato spaziale vale circa 20 miliardi di euro l’anno, anche questo in crescita. L’Italia contribuisce in maniera significativa, con investimenti tra i 4 e i 5 miliardi di euro, molti dei quali provengono dal PNRR. Tuttavia, una parte di questi fondi è vincolata a scadenze stringenti, con l’obbligo di utilizzo entro metà 2026. È essenziale pianificare attentamente per garantire una continuità negli investimenti anche dopo questa data. Il ruolo del settore pubblico resta cruciale per stimolare il mercato e creare le basi per una partecipazione più ampia del settore privato. È necessario un equilibrio tra domanda pubblica e privata per assicurare uno sviluppo sostenibile e continuativo.
Photo cover: Incontro dei rappresentanti AIPAS con Presidente ASI Teodoro Valente allo IAC 2024 Milano