Il direttore tecnico di Sitael Vincenzo Stanzione spiega come i micro e mini-satelliti italiani faranno parte di una rivoluzione spaziale.
Contraddistinta da una forte spinta all’innovazione, l’azienda Sitael si sta affermando come uno degli attori principali della New Space Economy europea. L’impresa pugliese è specializzata nella progettazione di micro e mini-satelliti, nella produzione di propulsori elettrici al plasma e nello sviluppo di tecnologie avanzate per missioni di osservazione della Terra e telecomunicazioni. Sitael è inoltre una società parte di Angel Holding, specializzata nella progettazione e sviluppo di soluzioni ad alta tecnologia per i settori del ferroviario, della meccatronica digitale e dell’aerospazio. Vincenzo Stanzione, direttore tecnico, racconta a Innovation Hero i progetti più importanti dell’azienda a margine della 75esima edizione dell’International Astronautical Congress (IAC) a Milano. Da MicroHETsat, un satellite da record, alle sfide del motore RAM-EP, capace di operare senza propellente tradizionale, fino al ruolo dell’azienda nella costellazione IRIDE, progetto promosso da ASI (Agenzia Spaziale Italiana) ed ESA (Agenzia Spaziale Europea). «Siamo pronti a produrre un satellite al mese entro la fine del 2025», dichiara con orgoglio, sottolineando la trasformazione della “clean room” aziendale a di Mola di Bari in una vera e propria fabbrica spaziale.

Ram-ep – Sitael
Di cosa si occupa nello specifico Sitael?
L’azienda è attiva in tre linee di business fondamentali. La più importante è quella dei micro e mini-satelliti, con un focus su piattaforme tra i 100 e i 500 chili per missioni di osservazione della Terra, telecomunicazioni e ricerca scientifica. La seconda linea è rappresentata dai sistemi di propulsione elettrica, dove Sitael è tra i principali player in Europa e tra i pochi al mondo a sviluppare motori al plasma a effetto Hall in diverse classi di potenza (l’effetto Hall rappresenta una reazione elettromagnetica attraverso la quale viene sviluppata una differenza di potenziale nel momento in cui una corrente elettrica attraversa un conduttore, ndr). Infine, c’è l’elettronica, con oltre 20 anni di esperienza in sistemi spaziali avanzati. Negli ultimi dieci anni, grazie a una serie di acquisizioni strategiche, Sitael ha integrato queste competenze per offrire soluzioni complete, dai componenti alle missioni spaziali, fino alla fornitura di servizi basati sui dati raccolti dai satelliti.
Quali progetti avete presentato a IAC?
Tra i progetti principali presentati spicca il MicroHETsat, un microsatellite da 75 chili dotato di un propulsore elettrico HT100, testato in orbita per oltre 80 ore e con un record di 50 chilometri di modifica orbitale. Abbiamo anche parlato della costellazione IRIDE, il più grande programma italiano per l’Osservazione della Terra, promosso da ESA e ASI. Sitael è uno dei partner industriali che collaborano allo sviluppo delle piattaforme satellitari. Un’altra novità è stata la presentazione della tecnologia RAM-EP, un motore elettrico capace di operare senza propellente tradizionale, sfruttando i gas atmosferici residui per satelliti in orbite ultra-basse (inferiori a 250 chilometri). Infine, abbiamo annunciato due partnership strategiche: con l’azienda Aiko Space, per sviluppare computer di bordo basati su intelligenza artificiale che rendano i satelliti autonomi, e con la società Satlantis, per l’integrazione di strumenti ottici avanzati nei microsatelliti destinati all’Osservazione della Terra.

MicroHETSat – Sitael
Quali sono le ultime missioni a cui avete partecipato e con che ruolo?
Sitael è Prime Contractor in diverse missioni chiave. Per ESA, ha guidato il MicroHETsat, che ha dimostrato le capacità della propulsione elettrica a bassa potenza. In collaborazione con ASI, l’azienda è responsabile di PLATiNO-1, una piattaforma SAR, e di PLATiNO-2, che ospiterà uno strumento della NASA per il monitoraggio del particolato atmosferico. Inoltre, Sitael ha un ruolo di primo piano nella missione Eagle-1 con SES, dedicata alla comunicazione quantistica sicura.
Quali sono le peculiarità del vostro dipartimento di propulsione elettrica?
Sitael si distingue per una gamma completa di propulsori elettrici, dal piccolo HT100, ideale per microsatelliti, fino ai motori da 5 chilowatt per grandi satelliti di telecomunicazione. L’azienda non si limita a sviluppare i motori, ma fornisce sistemi di propulsione completi, integrando elettronica (PPU) e moduli fluidici, offrendo soluzioni chiavi in mano.

“Clean Room” – Sitael
Cosa viene realizzato nella vostra “fabbrica dei satelliti”?
La fabbrica di Mola di Bari è una “clean room” avanzata in cui vengono integrati e testati piccoli satelliti. Attualmente stiamo completando il primo PLATiNO-1 e abbiamo avviato l’integrazione dei cinque satelliti della costellazione IRIDE, con un obiettivo ambizioso: produrre un satellite al mese entro la fine del 2025, ispirandoci ai modelli di produzione dell’automotive.

Iride – Sitael
Avete in atto collaborazioni con agenzie e/o università?
Sitael collabora con ESA e ASI, che rimangono i principali clienti, e con università italiane come il Politecnico di Bari, l’Università di Pisa, il Politecnico di Milano e il Politecnico di Torino. Queste partnership sono essenziali per lo sviluppo tecnologico in settori chiave come la propulsione elettrica, i digital twin e i sistemi avanzati di controllo d’assetto.