L’azienda britannica ci racconta le nuove sfide della space economy, tra competizione crescente e collaborazioni con l’Italia, con un focus su progetti innovativi come il satellite Lunar Pathfinder.
La space economy è un settore in rapida crescita che si appresta ad affrontare sfide importanti. Il Congresso internazionale di astronautica IAC di Milano ha offerto uno spaccato importante del mondo dell’aerospazio, e tra le aziende che Innovation Hero ha incontrato c’è anche l’inglese Surrey Satellite Technology Limited, che produce piccoli satelliti. «Il mercato spaziale sta diventando sempre più competitivo con la nascita di numerose start up», ha sottolineato il responsabile marketing Andrew Greenhalgh.
Di che cosa si occupa Surrey Satellite Technology Limited (SSTL)?
SSTL è una compagnia che produce piccoli satelliti, con sede a Guildford, nel Regno Unito, da oltre 40 anni. I satelliti che sviluppiamo sono generalmente delle dimensioni di una lavatrice domestica, il che li rende più compatti rispetto ai tradizionali satelliti di dimensioni molto più grandi. Negli anni abbiamo svolto numerose missioni per una vasta gamma di clienti, tra cui enti istituzionali come l’Agenzia Spaziale Europea (ESA), clienti governativi e aziende commerciali. La nostra esperienza ci permette di affrontare missioni altamente specializzate e tecnologicamente avanzate. Ad esempio, nel mese di agosto di quest’anno, abbiamo lanciato il nostro 74° satellite, una missione di osservazione terrestre che è stata sviluppata per lo UK Space Command, un’importante iniziativa del governo britannico.

Photo: Steve Duke
Quali progetti e innovazioni avete presentato all’IAC 2024?
All’IAC 2024 di Milano siamo stati particolarmente entusiasti di presentare le nostre attività legate alla Luna. Attualmente, uno dei nostri progetti più promettenti è il satellite ”Lunar Pathfinder”, che si trova in una fase avanzata di produzione. Questo satellite è una missione molto interessante, in quanto fornirà collegamenti di comunicazione per i lander e i rover che esploreranno il lato oscuro della Luna, una zona che finora è stata difficile da monitorare. Il lancio è previsto per la fine del prossimo anno, e siamo molto entusiasti di far parte di questo progetto innovativo. Guardiamo con ottimismo anche ad altre missioni lunari, e ci aspettiamo di essere coinvolti in ulteriori iniziative emozionanti in questo ambito, considerando la crescente attenzione internazionale verso l’esplorazione spaziale e la Luna.
Avete collaborazioni in corso con aziende italiane?
Sì, abbiamo una lunga e consolidata tradizione di collaborazioni con aziende spaziali italiane di grande prestigio, come Leonardo e Thales Alenia. Queste partnership sono fondamentali per il nostro sviluppo tecnologico e ci permettono di integrare le migliori competenze nel settore spaziale. Inoltre, abbiamo anche alcuni ingegneri italiani molto talentuosi che lavorano con noi nel nostro stabilimento di Guildford. L’Italia ha una lunga e ricca storia di successi nello spazio, e siamo molto felici di aver avuto l’opportunità di collaborare con diverse realtà italiane. Personalmente, ho un legame speciale con l’Italia, in quanto sono sposato con un’italiana e visito spesso la sua famiglia a Firenze. Quindi, posso dire che ho un affetto particolare per il Paese. Forse questo mi rende anche un po’ di parte, ma credo che l’Italia abbia un ruolo fondamentale nel panorama spaziale internazionale.
Come ha visto cambiare l’industria spaziale negli ultimi anni?
Negli ultimi anni, l’industria spaziale ha visto un cambiamento significativo, diventando sempre più competitiva. Un numero crescente di start up sta cercando di entrare nel mercato, attirando l’attenzione e cercando di conquistare una fetta del mercato globale. Questo ha reso il settore più affollato e competitivo, e ha aumentato le difficoltà anche per le aziende storiche come la nostra. Tuttavia, siamo convinti che la nostra lunga esperienza e il nostro impegno a lungo termine ci permettano di distinguerci. In un mercato in espansione, è essenziale mantenere una visione di lungo termine, e con la nostra solida reputazione e competenza, siamo fiduciosi che continueremo a rimanere competitivi e rilevanti, dimostrando che siamo qui per restare.
Quali materiali vengono usati per costruire i satelliti?
Per costruire i satelliti, utilizziamo una vasta gamma di materiali, ognuno selezionato per le sue specifiche proprietà che soddisfano le esigenze di robustezza, leggerezza e resistenza alle condizioni estreme dello spazio. I principali materiali utilizzati sono metalli come l’alluminio e il titanio, leghe leggere e resistenti, fibra di carbonio, plastiche specializzate e materiali compositi. Questi materiali sono scelti per le loro capacità di resistere alle alte e basse temperature, alle radiazioni spaziali e agli impatti, e per garantire la durabilità nel corso di missioni che possono durare anni. La combinazione di questi materiali consente di realizzare satelliti che sono sia efficienti che in grado di sopravvivere alle difficili condizioni del vuoto spaziale.
ENGLISH VERSION
Surrey Satellite Technology Limited and the future of lunar explorations
The UK-based company Surrey Satellite Technology Limited (SSTL) discusses the new challenges in the space economy, amid rising competition and collaborations with Italy, with a focus on innovative projects like the Lunar Pathfinder.
The space economy is a rapidly growing sector that is about to face significant challenges. The International Astronautical Congress provided an important snapshot of the aerospace world. Among the companies Innovation Hero met was Surrey Satellite Technology Limited, a UK-based company that manufactures small satellites. The space market is becoming increasingly competitive with the rise of numerous start-ups, highlighted Andrew Greenhalgh, the company’s Head of Marketing.
What is Surrey Satellite Technology Limited involved in?
SSTL has been manufacturing small satellites in Guildford, UK, for over 40 years. Our satellites are typically the size of a domestic washing machine, which makes them much smaller and more compact than traditional large satellites. Over the years, we have completed a wide range of missions for institutional clients such as the European Space Agency (ESA), government agencies, and commercial customers. Our extensive experience enables us to tackle highly specialized and technologically advanced projects. For example, in August of this year, we launched our 74th satellite, an Earth observation mission for UK Space Command, a key government initiative aimed at improving the UK’s space capabilities.
What projects and innovations did you showcase at IAC 2024?
At IAC 2024 in Milan, we were proud to showcase our lunar activities. One of our most exciting projects at the moment is the Lunar Pathfinder satellite, which is currently in an advanced stage of manufacturing. This mission is particularly interesting because it will provide communication links for landers and rovers exploring the far side of the Moon, an area that has been difficult to monitor due to the lack of communication infrastructure. The satellite is scheduled for launch at the end of next year, and we are thrilled to be a part of such an innovative mission. Looking ahead, we hope to be involved in more lunar missions as interest in lunar exploration continues to grow, and we are excited about the potential to contribute to other groundbreaking projects in this area.
Do you have ongoing collaborations with Italian companies?
Yes, we have a long and successful history of working with prominent Italian space companies such as Leonardo and Thales Alenia. These partnerships have been crucial in helping us integrate the best technology and expertise into our projects. We also have a small group of highly skilled Italian engineers working with us in Guildford, which strengthens our technical team. Italy has a long and impressive history of space activities, and we have always enjoyed collaborating with and visiting Italy throughout our journey. Personally, I also have a strong connection to Italy, as I am married to an Italian woman and visit her family in Florence frequently. So, I suppose I am a bit biased, but I do believe Italy plays a significant role in the global space sector, and we are proud of our ongoing collaborations there.
How have you seen the space industry evolve in recent years?
In recent years, the space industry has become increasingly competitive, with many new start-ups entering the market and chasing opportunities in an ever more crowded space. This has made it more challenging for everyone, both established companies and newcomers alike. However, we must remain patient and stay focused on our long-term goals. With our established track record and decades of experience, we believe we continue to differentiate ourselves by demonstrating our commitment to the industry and showing that we are here for the long haul. The space sector is expanding rapidly, and while competition is fierce, our expertise and track record give us confidence in our ability to remain a key player.
What materials are commonly used in satellite construction?
Satellites are built using a wide range of materials, each chosen for its specific properties to meet the rigorous demands of space. Primarily, we use metals such as aluminum and titanium, as well as light and strong alloys. Carbon fiber is another key material for its strength-to-weight ratio, which is essential for ensuring the satellite’s structural integrity while minimizing mass. Additionally, we use specialized plastics and composite materials, which provide the necessary durability and resistance to the harsh conditions of space. These materials are carefully selected to ensure that the satellite can withstand the extreme temperatures, radiation, and potential impacts it may encounter over the course of its mission, which could last several years. The combination of these materials ensures that our satellites are efficient, resilient, and capable of surviving in the challenging environment of outer space.