Era il 1925 quando Alfons Loacker aprì una pasticceria a Bolzano: oggi, dopo 100 anni, Loacker è un’azienda dolciaria conosciuta in tutto il mondo per i suoi “quadratini”, e che mantiene le radici nei territori dov’è nata. L’attuale vicepresidente e managing director of innovation, ci racconta il legame tra tradizione e innovazione in azienda.
Loacker celebra il suo centesimo anniversario con uno sguardo al passato e una visione chiara per il futuro. La storica azienda dolciaria ha saputo trasformarsi da piccola pasticceria altoatesina in un marchio internazionale, mantenendo saldi i valori di qualità, autenticità e sostenibilità. Lo ha fatto scegliendo strade non sempre scontate, come produrre a 1.000 metri di altitudine (gli stabilimenti sono ad Auna di Sotto, in provincia di Bolzano, e ad Heinfels, nel Tirolo Orientale) o investire direttamente nelle materie prime. Andreas Loacker, tra aneddoti di famiglia, decisioni visionarie e un forte legame con il territorio, ci racconta cosa significa lo slogan «La bontà è una scelta ribelle» e quali progetti accompagneranno l’azienda nel futuro.

Andreas Loacker
Siete arrivati a un secolo di storia: quali considerate le tappe principali del vostro percorso?
La nostra storia è segnata da scelte, che oggi possono sembrare ovvie, ma che all’epoca erano davvero ribelli, coraggiose. A partire da mio nonno, Alfons Loacker, che nel 1925 aprì una piccola pasticceria a Bolzano spinto dall’aspirazione a realizzare prodotti di qualità superiore. Furono poi mio padre Armin Loacker e mia zia Christine Loacker-Zuenelli a trasferire, nel 1974, la produzione in una località insolita per l’epoca: Auna di Sotto, a 1.000 metri di altitudine, dove l’aria è più pura e la vista del massiccio dello Sciliar – che ancora oggi compare nel nostro logo – ispira tutti noi. Quella decisione fu presa per garantire ai collaboratori un migliore ambiente di lavoro e per conferire ai prodotti una qualità ancora più elevata. All’epoca fu considerato da molti un rischio, anche logistico, invece oggi lo stabilimento produce milioni di wafer, integrato in un ambiente naturale incontaminato.

1925-1940 inizio produzione di wafer
Un altro momento cruciale è stato l’inizio dell’internazionalizzazione negli Anni 70. Si partì dal Medio Oriente, area geografica dove oggi siamo leader di mercato. Ogni generazione ha insomma portato la propria innovazione: mio papà Armin amava automatizzare la produzione, noi abbiamo portato avanti la globalizzazione del brand e il controllo sulla filiera delle materie prime per garantire sempre un gusto autentico e naturale. L’entusiasmo per l’automatizzazione dei processi produttivi, fortemente manifestato da mio padre, si è poi ulteriormente rafforzata e consolidata nel 1999 con l’apertura del secondo stabilimento Loacker ad Heinfels, nella regione austriaca del Tirolo Orientale. Non ultimo, un aspetto fondamentale della nostra storia è l’importanza delle materie prime, perché sono loro a dare il gusto inconfondibile. Siamo partiti per questo più di 15 anni fa ad approfondire i nostri ingredienti chiave. Si pensi alle nostre coltivazioni di nocciole, di vaniglia e di cacao in Madagascar, ma anche alla produzione in proprio di polvere di latte in mezzo alle Dolomiti. Abbiamo voluto internazionalizzare i prodotti mantenendo però il controllo sulla filiera.

Coltivazione in Madagascar
Come celebrerete questo momento?
Abbiamo lanciato lo slogan «La bontà è una scelta ribelle», che raccoglie e identifica i progetti e le iniziative pensate per festeggiare il centesimo compleanno. Si parte dalla nuova campagna di comunicazione, già on air dalla fine dello scorso anno, che mette l’accento sulle due anime del brand: da un lato la ribellione alle “scorciatoie produttive”, visto che continuiamo a produrre i nostri wafer come una volta, e dall’altro il beneficio di queste scelte, che ci consentono di ottenere una bontà inconfondibile e 100% naturale.
Ma i festeggiamenti dell’anniversario saranno molto più di una campagna. Giovedì 6 e venerdì 7 febbraio abbiamo accolto a Bolzano oltre 500 tra clienti e partner da tutta Italia e dal resto del mondo, per due giorni di festa e di incontro. Un momento pensato per consolidare i rapporti di collaborazione che l’azienda ha stretto negli anni, celebrando le partnership più durature e mostrando da vicino i luoghi che ospitano e ispirano le nostre attività. Il momento clou sarà però sabato 5 aprile, quando organizzeremo a Bolzano un grande evento diffuso con i nostri stakeholder e tutte le nostre persone.

Stabilimento Loacker ad Auna di Sotto in Italia
Qual è il rapporto con il territorio che circonda i vostri stabilimenti produttivi?
Nonostante oggi Loacker sia un’azienda di respiro globale, da sempre ci lega all’Alto Adige un rapporto solido e profondo, non solo dal punto di vista geografico ed economico ma anche da quello ambientale, sociale e identitario. Proprio qui mio nonno Alfons ha deciso di aprire la sua pasticceria, e sempre qui le generazioni successive hanno deciso di investire per far crescere ed evolvere l’impresa. Questa è la ragione per cui teniamo molto a restituire valore alla comunità. In occasione del centenario, per esempio, abbiamo in progetto di realizzare dei progetti a Bolzano per l’aggregazione sociale. Inoltre, portiamo avanti da anni una serie di sponsorizzazioni e collaborazioni con altre società e associazioni del luogo: da SkyAlps, sui cui voli è possibile ricevere un nostro snack, all’Associazione Turistica del Renon, che supportiamo nella promozione dell’altopiano omonimo. Grande attenzione è dedicata anche alle attività sportive: sosteniamo il VSS (Verband der Sportvereine Südtirols) e oltre 20 scuole regionali di sci, mettendo a disposizione materiali di lavoro e prodotti dolciari per le merende dei bambini.
Che cosa significa per voi la parola “sostenibilità”?
Loacker ha scelto di concentrarsi sullo sviluppo sostenibile, che combina responsabilità economica, sociale e ambientale. Ciò significa garantire prodotti di qualità, proteggere l’ambiente, avere cura del proprio impatto sociale e assicurare l’esistenza a lungo termine dell’azienda attraverso una crescita disciplinata e un controllo efficiente dei costi. La sostenibilità, tra l’altro, è sempre stata per noi un valore fondamentale.

Produzione dei wafer Loacker
Già negli Anni 80 abbiamo installato il primo sistema di recupero del calore nello stabilimento di Auna di Sotto, utilizzando così il calore dell’aria calda dei forni per riscaldare le aree di produzione e fornire acqua calda. Ma è anche un valore chiave nella produzione di oggi, come dimostrano tante nostre azioni: la minimizzazione degli imballaggi per ridurre gli sprechi, la continua ricerca di efficienza energetica, i programmi di sostenibilità per le materie prime e la certificazione non-OGM delle ricette, secondo lo standard internazionale indipendente “FoodChain ID”.
Che ruolo giocano la tecnologia e l’innovazione nella vostra azienda?
Abbiamo sempre dimostrato un’attitudine all’innovazione. Nel 1967, per esempio, l’azienda ha iniziato a confezionare i suoi prodotti utilizzando il flow-pack, una tecnologia innovativa a quei tempi, per mantenere i prodotti freschi e inalterati per lungo tempo. Oppure l’introduzione dei “quadratini” sul mercato asiatico nel 1994, seguita dall’ulteriore automazione dei processi produttivi grazie all’apertura del secondo stabilimento di Heinfels nel 1999: fattori che ci hanno permesso di accelerare e rafforzare la nostra espansione internazionale. Le nostre scelte sono sempre guidate dalla capacità di ripensare i consumi e di anticipare le tendenze del mercato. In questo senso, la tecnologia e l’innovazione ci consentono di evolvere tenendo un occhio di riguardo per la qualità e di garantire un gusto buono e naturale in tutti i nostri prodotti.

Packaging dei prodotti
Quali sono i vostri progetti futuri?
Il centenario di Loacker rappresenta un’importante opportunità, non solo per celebrare i successi raggiunti, ma anche per riflettere sulle strategie future dell’azienda, sempre guidata dai principi di eccellenza e responsabilità. Sono previsti importanti investimenti nei prossimi anni, con l’obiettivo di rafforzare sia la verticalizzazione delle filiere strategiche, sia l’efficienza e l’autonomia energetica. Un ruolo ancora più centrale sarà assunto dall‘innovazione, dalla diversificazione e dalla valorizzazione del capitale umano. Continueremo inoltre a collaborare con i partner logistici per sviluppare centri di co-packing e re-packing all’avanguardia e potenzieremo le attività di comunicazione e penetrazione nei nostri mercati strategici.
Nella cover, lo stabilimento di Heinfels, in Austria