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L’innovazione di Florim, che trasforma le piastrelle di ceramica in elementi di arredo e design

di Annarita Cacciamani
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Ricerca e innovazione tecnologica, sostenibilità ambientale e sociale. Nata negli anni Sessanta nel cuore del distretto ceramico di Sassuolo, nel modenese, Florim è oggi una delle aziende più importanti del settore.

Con un fatturato di 585 milioni di euro e circa 1.500 dipendenti nel mondo, dal 2020 Florim è una Società Benefit e B-Corp: un’identità che certifica il proprio modo di fare impresa guardando alla sostenibilità ambientale e sociale. Un fatto non scontato in un settore energivoro come quello ceramico.

Florim è una delle più importanti aziende del distretto ceramico di Sassuolo, nel modenese. Come sintetizzereste la visione di Florim a chi ancora non vi conosce?

Abbiamo adottato tre parole d’ordine come regole di condotta interna: bellezza, semplicità e umiltà. La bellezza, nella sua accezione più ampia, ottenuta operando in modo semplice e con persone determinate e motivate ma non protagoniste, rappresenta per l’azienda la migliore sintesi per descrivere la propria anima. Florim è un’azienda di oltre 60 anni, radicata nel distretto ceramico di Sassuolo, nata nel 1960 da un’intuizione dell’ing. Giovanni Lucchese (padre dell’attuale presidente, Claudio Lucchese), cresciuta negli anni fino a diventare la realtà internazionale che è oggi, grazie ad una strategia basata su due principali driver: innovazione e sostenibilità. Da sempre produciamo superfici ceramiche per l’architettura e l’interior design e conta oggi circa 1.500 dipendenti, distribuiti nelle due sedi produttive in Italia e in quella negli Stati Uniti (Tennessee), e nei diversi Flagship Stores dentro i più importanti distretti del design mondiale, che hanno generato un fatturato di oltre 585 milioni di euro nel 2022. Il bilancio di sostenibilità è il documento che l’azienda redige volontariamente dal 2008 e che racconta puntualmente ai propri stakeholders l’operato di Florim – una rendicontazione chiara e trasparente per comprendere la vera essenza del Gruppo sotto tutti i punti di vista: economico, sociale e ambientale.

Claudio Lucchese, presidente Florim

Claudio Lucchese, presidente Florim

Dal 2020 Florim è una Società Benefit e B Corp. Cosa ha comportato questo percorso e perché avete scelto di intraprenderlo?

Le Società Benefit rappresentano un’evoluzione del concetto di azienda perché integrano nel proprio modello di business, insieme agli obiettivi di profitto, l’esplicito impegno ad operare in modo responsabile e sostenibile tutelando gli interessi degli stakeholder e dell’ambiente. Il modo di fare impresa sta cambiando: Florim ritiene che oggi le aziende debbano far coesistere seriamente le finalità economiche con gli interessi delle persone e dell’ambiente – solo così si può pensare ad un futuro sostenibile. Per Florim il passaggio a Società Benefit non è stato altro che la formalizzazione di un indirizzo intrapreso da molti anni. La presenza nella strategia aziendale di azioni orientate a minimizzare l’impatto ambientale, supportando i dipendenti e il territorio, fa parte del suo modo di fare impresa da quando il concetto di “sostenibilità” non era ancora così diffuso.

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Perché questa certificazione è un traguardo importante?

A dicembre 2020 abbiamo ottenuto la certificazione B Corp, ulteriore tappa di un percorso verso una concreta sostenibilità. Le B Corp esemplificano un paradigma evoluto di fare impresa che è insito nel DNA di Florim, basato sull’impegno ad operare generando un impatto positivo sull’ambiente, sulle persone e sulla comunità, oltre ai risultati economici. Certificarsi B Corp rappresenta un traguardo importante, in particolare per un’impresa energivora come quella ceramica. Il riconoscimento è arrivato dopo la trasformazione in Società Benefit che Florim ha compiuto nel marzo 2020, adottando un nuovo Statuto che integra l’oggetto sociale introducendo l’impegno a produrre, oltre al profitto per gli azionisti, un impatto positivo sull’ambiente, sul territorio e nel sociale. Florim infatti da diversi anni recupera e ottimizza il 100% degli scarti crudi e il 100% delle acque reflue; è in grado di autoprodurre fino al 100% dell’energia elettrica necessaria alle sedi italiane grazie a due impianti di cogenerazione e 64.000 m2 di pannelli fotovoltaici con 12,2 MWp di potenza. Quando il sole non basta, l’azienda acquista energia proveniente solo da fonti rinnovabili certificate.

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In ambito sociale va segnalato il Centro Florim Salute & Formazione, riconosciuto dall’American Heart Association e realizzato su oltre 600 metri quadri all’interno della sede principale, dove l’ospedale di Sassuolo gestisce le attività di simulazione avanzata su umanoidi di ultimissima generazione e la formazione tecnica e specialistica per personale medico e paramedico di vari ospedali del territorio. Il Centro è anche luogo di riferimento per accrescere nella popolazione la cultura della prevenzione e le abilità nell’effettuare le manovre di primo soccorso attraverso gli “Incontri della salute”: conferenze sui più corretti stili di vita tenuti negli spazi della nostra gallery e rivolti gratuitamente a dipendenti ed esterni.

La ceramica è una delle grandi eccellenze italiane. Come coniugate tradizione e innovazione?

Grazie al proprio know-how, Florim è riuscita a trasformare il prodotto ceramico da oggetto funzionale (ciò che tutti chiamavano “piastrella”) a elemento di design e di arredo. Le grandi lastre Magnum Oversize sono un chiaro esempio di tutto questo. L’innovazione tecnologica viene declinata in performance tecniche ed estetiche: le superfici Florim sono prodotti di design che prendono ispirazione non solo dalla natura (spaziando da materiali nobili come il marmo, fino a quelli della tradizione costruttiva come il legno) ma anche dalle trame dei tessuti più preziosi, studiati nei minimi dettagli per essere reinterpretati secondo le esigenze contemporanee.

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Tradizione e innovazione sono dunque insiti nel prodotto, che si nutre del passato per vestire il presente con un materiale versatile, prestante e adattabile ai contesti più diversi. Guardando oltre il prodotto, Florim è capace di coniugare i valori del territorio e l’eredità storico-artistica del passato: lo fa attraverso collaborazioni (ad esempio con la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia) e il sostegno di progetti specifici per promuovere e preservare un patrimonio inestimabile fatto di arte, bellezza e cultura.

Quali sono i materiali più innovativi con cui state lavorando?

Le grandi lastre Magnum Oversize sono il prodotto più importante con cui l’azienda lavorando. Arrivando fino a 3,20 metri per 1,60 metri in 6 millimetri di spessore, rappresentano un vero e proprio elemento iconico di design: possono essere utilizzate a pavimento, rivestimento ma anche come elemento di arredo – per quest’ultima destinazione d’uso la scelta “applicativa” si fa sempre più ampia (top cucina e bagno, mensole, ante, pensili, rivestimento camini, testate del letto, ecc). Un prodotto estremamente versatile, dunque, che grazie a una tecnica innovativa sviluppata in proprio, viene proposto con una dimensione tattile in solco e in rilievo. Un esempio è la serie “Chimera” disegnata da Elena Salmistraro per CEDIT – Ceramiche d’Italia.

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Ceramica significa anche arredamento e stile. Quanta attenzione riservate al design?

In Florim ricerca e innovazione si muovono attorno a un unico cardine che unisce design e sostenibilità. Se la ceramica di un tempo veniva impiegata per scopi funzionali, oggi non è più così. Il gres porcellanato ha vissuto un’era di grande innovazione sia estetica che tecnica, con la realizzazione di superfici dalle dimensioni importanti e fino a poco tempo fa impensabili. A beneficiare in primis di questi plus è il mondo delle facciate degli edifici, gestito internamente dalla divisione interna Florim Solutions, con un team di ingegneri e architetti a servizio del progettista. Lo spessore ridotto delle grandi lastre le rende inoltre adatte a un’altra destinazione d’uso, quella dell’interior design.

 

 

Annarita Cacciamani

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